1 Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti Il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina 2 Perché le genti congiurano perché invano cospirano i popoli Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia «Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami» Se ne ride chi abita i cieli, li schernisce dall'alto il Signore Egli parla loro con ira, li spaventa nel suo sdegno «Io l'ho costituito mio sovrano sul Sion mio santo monte» Annunzierò il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai» E ora, sovrani, siate saggi istruitevi, giudici della terra servite Dio con timore e con tremore esultate che non si sdegni e voi perdiate la via. Improvvisa divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia 3 Salmo di Davide quando fuggiva il figlio Assalonne Signore, quanti sono i miei oppressori! Molti contro di me insorgono Molti di me vanno dicendo: «Neppure Dio lo salva!» Ma tu, Signore, sei mia difesa, tu sei mia gloria e sollevi il mio capo Al Signore innalzo la mia voce e mi risponde dal suo monte santo Io mi corico e mi addormento, mi sveglio perché il Signore mi sostiene Non temo la moltitudine di genti che contro di me si accampano Sorgi, Signore, salvami, Dio mio. hai spezzato i denti ai peccatori Del Signore è la salvezza: sul tuo popolo la tua benedizione 4 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Di Davide Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia: dalle angosce mi hai liberato; pietà di me, ascolta la mia preghiera Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore? Perché amate cose vane e cercate la menzogna Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele: il Signore mi ascolta quando lo invoco Tremate e non peccate, sul vostro giaciglio riflettete e placatevi Offrite sacrifici di giustizia e confidate nel Signore Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene?». Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare 5 Al maestro del coro. Per flauti. Salmo. Di Davide Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole: intendi il mio lamento Ascolta la voce del mio grido, o mio re e mio Dio, perché ti prego, Signore Al mattino ascolta la mia voce; fin dal mattino t'invoco e sto in attesa Tu non sei un Dio che si compiace del male; presso di te il malvagio non trova dimora gli stolti non sostengono il tuo sguardo fai perire i bugiardi. Il Signore detesta sanguinari e ingannatori Ma io per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa; mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio Signore, guidami con giustizia di fronte ai miei nemici; spianami davanti il tuo cammino Non c'è sincerità sulla loro bocca, è pieno di perfidia il loro cuore; la loro gola è un sepolcro aperto, la loro lingua è tutta adulazione Condannali, o Dio, soccombano alle loro trame, per tanti loro delitti disperdili, perché a te si sono ribellati Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine. Tu li proteggi e in te si allieteranno quanti amano il tuo nome Signore, tu benedici il giusto: come scudo lo copre la tua benevolenza 6 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Sull'ottava. Salmo. Di Davide Signore, non punirmi nel tuo sdegno, non castigarmi nel tuo furore Pietà di me, Signore: vengo meno; risanami, Signore: tremano le mie ossa L'anima mia è tutta sconvolta, ma tu, Signore, fino a quando... Volgiti, Signore, a liberarmi, salvami per la tua misericordia Nessuno tra i morti ti ricorda. Chi negli inferi canta le tue lodi Sono stremato dai lungi lamenti, ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, irroro di lacrime il mio letto I miei occhi si consumano nel dolore, invecchio fra tanti miei oppressori Via da me voi tutti che fate il male, il Signore ascolta la voce del mio pianto Il Signore ascolta la mia supplica, il Signore accoglie la mia preghiera Arrossiscano e tremino i miei nemici, confusi, indietreggino all'istante 7 Lamento che Davide rivolse al Signore per le parole di Cus il Beniaminita Signore, mio Dio, in te mi rifugio: salvami e liberami da chi mi perseguita perché non mi sbrani come un leone, non mi sbrani senza che alcuno mi salvi Signore mio Dio, se così ho agito: se c'è iniquità sulle mie mani se ho ripagato il mio amico con il male, se a torto ho spogliato i miei avversari il nemico m'insegua e mi raggiunga, calpesti a terra la mia vita e trascini nella polvere il mio onore Sorgi, Signore, nel tuo sdegno, levati contro il furore dei nemici, alzati per il giudizio che hai stabilito L'assemblea dei popoli ti circondi: dall'alto volgiti contro di essa Il Signore decide la causa dei popoli: giudicami, Signore, secondo la mia giustizia, secondo la mia innocenza, o Altissimo Poni fine al male degli empi; rafforza l'uomo retto, tu che provi mente e cuore, Dio giusto La mia difesa è nel Signore, egli salva i retti di cuore Dio è giudice giusto, ogni giorno si accende il suo sdegno Non torna forse ad affilare la spada, a tendere e puntare il suo arco Si prepara strumenti di morte, arroventa le sue frecce Ecco, l'empio produce ingiustizia, concepisce malizia, partorisce menzogna Egli scava un pozzo profondo e cade nella fossa che ha fatto la sua malizia ricade sul suo capo, la sua violenza gli piomba sulla testa Loderò il Signore per la sua giustizia e canterò il nome di Dio, l'Altissimo 8 Al maestro di coro. Sul canto: «I Torchi...». Salmo. Di Davide O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi tutti i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna Gli uccelli del cielo e i pesci del mare, che percorrono le vie del mare O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra 9 Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide Loderò il Signore con tutto il cuore e annunzierò tutte le tue meraviglie Gioisco in te ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo Mentre i miei nemici retrocedono, davanti a te inciampano e periscono perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; siedi in trono giudice giusto Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio, il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte Ma il Signore sta assiso in eterno; erige per il giudizio il suo trono giudicherà il mondo con giustizia, con rettitudine deciderà le cause dei popoli Il Signore sarà un riparo per l'oppresso, in tempo di angoscia un rifugio sicuro Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, perché non abbandoni chi ti cerca, Signore Cantate inni al Signore, che abita in Sion, narrate tra i popoli le sue opere Vindice del sangue, egli ricorda, non dimentica il grido degli afflitti Abbi pietà di me, Signore, vedi la mia miseria, opera dei miei nemici, tu che mi strappi dalle soglie della morte perché possa annunziare le tue lodi, esultare per la tua salvezza alle porte della città di Sion Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata, nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia; l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani Tornino gli empi negli inferi, tutti i popoli che dimenticano Dio Perché il povero non sarà dimenticato, la speranza degli afflitti non resterà delusa Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo: davanti a te siano giudicate le genti Riempile di spavento, Signore, sappiano le genti che sono mortali Perché, Signore, stai lontano, nel tempo dell'angoscia ti nascondi Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio e cade nelle insidie tramate L'empio si vanta delle sue brame, l'avaro maledice, disprezza Dio L'empio insolente disprezza il Signore: «Dio non se ne cura: Dio non esiste» questo è il suo pensiero Le sue imprese riescono sempre. Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: disprezza tutti i suoi avversari Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure» Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca, sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l'innocente I suoi occhi spiano l'infelice, sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il misero, ghermisce il misero attirandolo nella rete Infierisce di colpo sull'oppresso, cadono gl'infelici sotto la sua violenza Egli pensa: «Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla» Sorgi, Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri Perché l'empio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederà conto» Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, tutto tu guardi e prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell'orfano tu sei il sostegno. Spezza il braccio dell'empio e del malvagio Punisci il suo peccato e più non lo trovi Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchi per far giustizia all'orfano e all'oppresso; e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra 10 Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide Loderò il Signore con tutto il cuore e annunzierò tutte le tue meraviglie Gioisco in te ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo Mentre i miei nemici retrocedono, davanti a te inciampano e periscono perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; siedi in trono giudice giusto Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio, il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte Ma il Signore sta assiso in eterno; erige per il giudizio il suo trono giudicherà il mondo con giustizia, con rettitudine deciderà le cause dei popoli Il Signore sarà un riparo per l'oppresso, in tempo di angoscia un rifugio sicuro Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, perché non abbandoni chi ti cerca, Signore Cantate inni al Signore, che abita in Sion, narrate tra i popoli le sue opere Vindice del sangue, egli ricorda, non dimentica il grido degli afflitti Abbi pietà di me, Signore, vedi la mia miseria, opera dei miei nemici, tu che mi strappi dalle soglie della morte perché possa annunziare le tue lodi, esultare per la tua salvezza alle porte della città di Sion Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata, nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia; l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani Tornino gli empi negli inferi, tutti i popoli che dimenticano Dio Perché il povero non sarà dimenticato, la speranza degli afflitti non resterà delusa Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo: davanti a te siano giudicate le genti Riempile di spavento, Signore, sappiano le genti che sono mortali Perché, Signore, stai lontano, nel tempo dell'angoscia ti nascondi Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio e cade nelle insidie tramate L'empio si vanta delle sue brame, l'avaro maledice, disprezza Dio L'empio insolente disprezza il Signore: «Dio non se ne cura: Dio non esiste» questo è il suo pensiero Le sue imprese riescono sempre. Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: disprezza tutti i suoi avversari Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure» Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca, sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l'innocente I suoi occhi spiano l'infelice, sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il misero, ghermisce il misero attirandolo nella rete Infierisce di colpo sull'oppresso, cadono gl'infelici sotto la sua violenza Egli pensa: «Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla» Sorgi, Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri Perché l'empio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederà conto» Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, tutto tu guardi e prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell'orfano tu sei il sostegno. Spezza il braccio dell'empio e del malvagio Punisci il suo peccato e più non lo trovi Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchi per far giustizia all'orfano e all'oppresso; e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra 11 Al maestro del coro. Di Davide. «Fuggi come un passero verso il monte» Ecco, gli empi tendono l'arco, aggiustano la freccia sulla corda per colpire nel buio i retti di cuore Quando sono scosse le fondamenta, il giusto che cosa può fare Ma il Signore nel tempio santo, il Signore ha il trono nei cieli. I suoi occhi sono aperti sul mondo, le sue pupille scrutano ogni uomo Il Signore scruta giusti ed empi, egli odia chi ama la violenza Farà piovere sugli empi brace, fuoco e zolfo, vento bruciante toccherà loro in sorte Giusto è il Signore, ama le cose giuste; gli uomini retti vedranno il suo volto 12 Al maestro del coro. Sull'ottava. Salmo. Di Davide Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele; è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo Si dicono menzogne l'uno all'altro, labbra bugiarde parlano con cuore doppio Recida il Signore le labbra bugiarde, la lingua che dice parole arroganti quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, ci difendiamo con le nostre labbra: chi sarà nostro padrone?» «Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, io sorgerò - dice il Signore - metterò in salvo chi è disprezzato» I detti del Signore sono puri, argento raffinato nel crogiuolo, purificato nel fuoco sette volte Tu, o Signore, ci custodirai, ci guarderai da questa gente per sempre Mentre gli empi si aggirano intorno, emergono i peggiori tra gli uomini 13 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto Fino a quando nell'anima mia proverò affanni, tristezza nel cuore ogni momento? Fino a quando su di me trionferà il nemico Guarda, rispondimi, Signore mio Dio, conserva la luce ai miei occhi, perché non mi sorprenda il sonno della morte perché il mio nemico non dica: «L'ho vinto!» e non esultino i miei avversari quando vacillo Nella tua misericordia ho confidato. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza e canti al Signore, che mi ha beneficato 14 Al maestro del coro. Di Davide. Sono corrotti, fanno cose abominevoli: nessuno più agisce bene Il Signore dal cielo si china sugli uomini per vedere se esista un saggio: se c'è uno che cerchi Dio Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti; più nessuno fa il bene, neppure uno Non comprendono nulla tutti i malvagi, che divorano il mio popolo come il pane Non invocano Dio: tremeranno di spavento, perché Dio è con la stirpe del giusto Volete confondere le speranze del misero, ma il Signore è il suo rifugio Venga da Sion la salvezza d'Israele! Quando il Signore ricondurrà il suo popolo, esulterà Giacobbe e gioirà Israele 15 Salmo. Di Davide. Chi dimorerà sul tuo santo monte Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente non dice calunnia con la lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se giura a suo danno, non cambia presta denaro senza fare usura, e non accetta doni contro l'innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre 16 Miktam. Di Davide Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene» Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, è tutto il mio amore Si affrettino altri a costruire idoli: io non spanderò le loro libazioni di sangue né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, è magnifica la mia eredità Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio cuore mi istruisce Io pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia destra, non posso vacillare Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra 17 Preghiera. Di Davide. sii attento al mio grido. Porgi l'orecchio alla mia preghiera: sulle mie labbra non c'è inganno Venga da te la mia sentenza, i tuoi occhi vedano la giustizia Saggia il mio cuore, scrutalo di notte, provami al fuoco, non troverai malizia. La mia bocca non si è resa colpevole secondo l'agire degli uomini; seguendo la parola delle tue labbra, ho evitato i sentieri del violento Sulle tue vie tieni saldi i miei passi e i miei piedi non vacilleranno Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta; porgi l'orecchio, ascolta la mia voce mostrami i prodigi del tuo amore: tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra Custodiscimi come pupilla degli occhi, proteggimi all'ombra delle tue ali di fronte agli empi che mi opprimono, ai nemici che mi accerchiano Essi hanno chiuso il loro cuore, le loro bocche parlano con arroganza Eccoli, avanzano, mi circondano, puntano gli occhi per abbattermi simili a un leone che brama la preda, a un leoncello che si apposta in agguato Sorgi, Signore, affrontalo, abbattilo; con la tua spada scampami dagli empi con la tua mano, Signore, dal regno dei morti che non hanno più parte in questa vita. Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre se ne sazino anche i figli e ne avanzi per i loro bambini Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua presenza 18 Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. Disse dunque Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti impetuosi gia mi avvolgevano i lacci degli inferi, gia mi stringevano agguati mortali Nel mio affanno invocai il Signore, nell'angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, al suo orecchio pervenne il mio grido La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché egli era sdegnato Dalle sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni ardenti Abbassò i cieli e discese, fosca caligine sotto i suoi piedi Cavalcava un cherubino e volava, si librava sulle ali del vento Si avvolgeva di tenebre come di velo, acque oscure e dense nubi lo coprivano Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi con grandine e carboni ardenti Il Signore tuonò dal cielo, l'Altissimo fece udire la sua voce: grandine e carboni ardenti Scagliò saette e li disperse, fulminò con folgori e li sconfisse Allora apparve il fondo del mare, si scoprirono le fondamenta del mondo, per la tua minaccia, Signore, per lo spirare del tuo furore Stese la mano dall'alto e mi prese, mi sollevò dalle grandi acque mi liberò da nemici potenti, da coloro che mi odiavano ed eran più forti di me Mi assalirono nel giorno di sventura, ma il Signore fu mio sostegno mi portò al largo, mi liberò perché mi vuol bene Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani perché ho custodito le vie del Signore, non ho abbandonato empiamente il mio Dio I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, non ho respinto da me la sua legge ma integro sono stato con lui e mi sono guardato dalla colpa Il Signore mi rende secondo la mia giustizia, secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi Con l'uomo buono tu sei buono con l'uomo integro tu sei integro con l'uomo puro tu sei puro, con il perverso tu sei astuto Perché tu salvi il popolo degli umili, ma abbassi gli occhi dei superbi Tu, Signore, sei luce alla mia lampada; il mio Dio rischiara le mie tenebre Con te mi lancerò contro le schiere, con il mio Dio scavalcherò le mura La via di Dio è diritta, la parola del Signore è provata al fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia Infatti, chi è Dio, se non il Signore? O chi è rupe, se non il nostro Dio Il Dio che mi ha cinto di vigore e ha reso integro il mio cammino mi ha dato agilità come di cerve, sulle alture mi ha fatto stare saldo ha addestrato le mie mani alla battaglia, le mie braccia a tender l'arco di bronzo Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza, la tua destra mi ha sostenuto, la tua bontà mi ha fatto crescere Hai spianato la via ai miei passi, i miei piedi non hanno vacillato Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti, non sono tornato senza averli annientati Li ho colpiti e non si sono rialzati, sono caduti sotto i miei piedi Tu mi hai cinto di forza per la guerra, hai piegato sotto di me gli avversari Dei nemici mi hai mostrato le spalle, hai disperso quanti mi odiavano Hanno gridato e nessuno li ha salvati, al Signore, ma non ha risposto Come polvere al vento li ho dispersi, calpestati come fango delle strade Mi hai scampato dal popolo in rivolta, mi hai posto a capo delle nazioni. Un popolo che non conoscevo mi ha servito all'udirmi, subito mi obbedivano, stranieri cercavano il mio favore impallidivano uomini stranieri e uscivano tremanti dai loro nascondigli Viva il Signore e benedetta la mia rupe, sia esaltato il Dio della mia salvezza Dio, tu mi accordi la rivincita e sottometti i popoli al mio giogo mi scampi dai nemici furenti, dei miei avversari mi fai trionfare e mi liberi dall'uomo violento Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli e canterò inni di gioia al tuo nome Egli concede al suo re grandi vittorie, si mostra fedele al suo consacrato, a Davide e alla sua discendenza per sempre 19 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante Anche il tuo servo in essi è istruito, per chi li osserva è grande il profitto Le inavvertenze chi le discerne? Assolvimi dalle colpe che non vedo Anche dall'orgoglio salva il tuo servo perché su di me non abbia potere; allora sarò irreprensibile, sarò puro dal grande peccato Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia rupe e mio redentore 20 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide Ti ascolti il Signore nel giorno della prova, ti protegga il nome del Dio di Giacobbe Ti mandi l'aiuto dal suo santuario e dall'alto di Sion ti sostenga Ricordi tutti i tuoi sacrifici e gradisca i tuoi olocausti Ti conceda secondo il tuo cuore, faccia riuscire ogni tuo progetto Esulteremo per la tua vittoria, spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio; adempia il Signore tutte le tue domande Ora so che il Signore salva il suo consacrato; gli ha risposto dal suo cielo santo con la forza vittoriosa della sua destra Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli, noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio Quelli si piegano e cadono, ma noi restiamo in piedi e siamo saldi Salva il re, o Signore, rispondici, quando ti invochiamo 21 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide Signore, il re gioisce della tua potenza, quanto esulta per la tua salvezza Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, non hai respinto il voto delle sue labbra Gli vieni incontro con larghe benedizioni; gli poni sul capo una corona di oro fino Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, lunghi giorni in eterno, senza fine Grande è la sua gloria per la tua salvezza, lo avvolgi di maestà e di onore lo fai oggetto di benedizione per sempre, lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto Perché il re confida nel Signore: per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso La tua mano raggiungerà ogni tuo nemico, la tua destra raggiungerà chiunque ti odia Ne farai una fornace ardente, nel giorno in cui ti mostrerai: il Signore li consumerà nella sua ira, li divorerà il fuoco Sterminerai dalla terra la loro prole, la loro stirpe di mezzo agli uomini Perché hanno ordito contro di te il male, hanno tramato insidie, non avranno successo Hai fatto loro voltare le spalle, contro di essi punterai il tuo arco Alzati, Signore, in tutta la tua forza; canteremo inni alla tua potenza 22 Al maestro del coro. Sull'aria: «Cerva dell'aurora». Salmo. Di Davide «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza»: sono le parole del mio lamento Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, grido di notte e non trovo riposo Eppure tu abiti la santa dimora, tu, lode di Israele In te hanno sperato i nostri padri, hanno sperato e tu li hai liberati a te gridarono e furono salvati, sperando in te non rimasero delusi Ma io sono verme, non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo Mi scherniscono quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo «Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico» Sei tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai fatto riposare sul petto di mia madre Al mio nascere tu mi hai raccolto, dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio Da me non stare lontano, poiché l'angoscia è vicina e nessuno mi aiuta Mi circondano tori numerosi, mi assediano tori di Basan Spalancano contro di me la loro bocca come leone che sbrana e ruggisce Come acqua sono versato, sono slogate tutte le mie ossa. Il mio cuore è come cera, si fonde in mezzo alle mie viscere E' arido come un coccio il mio palato, la mia lingua si è incollata alla gola, su polvere di morte mi hai deposto Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi; hanno forato le mie mani e i miei piedi posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, accorri in mio aiuto Scampami dalla spada, dalle unghie del cane la mia vita Salvami dalla bocca del leone e dalle corna dei bufali Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea Lodate il Signore, voi che lo temete, gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, lo tema tutta la stirpe di Israele perché egli non ha disprezzato né sdegnato l'afflizione del misero, non gli ha nascosto il suo volto, ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito Sei tu la mia lode nella grande assemblea, scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli I poveri mangeranno e saranno saziati, loderanno il Signore quanti lo cercano: «Viva il loro cuore per sempre» Ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra, si prostreranno davanti a lui tutte le famiglie dei popoli Poiché il regno è del Signore, egli domina su tutte le nazioni A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra, davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere lo servirà la mia discendenza. Si parlerà del Signore alla generazione che viene annunzieranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: «Ecco l'opera del Signore!» 23 Salmo. Di Davide. non manco di nulla su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni 24 Di Davide. Salmo. l'universo e i suoi abitanti E' lui che l'ha fondata sui mari, e sui fiumi l'ha stabilita Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo Otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e potente, il Signore potente in battaglia Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria Chi è questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria 25 Di Davide Dio mio, in te confido: non sia confuso! Non trionfino su di me i miei nemici Chiunque spera in te non resti deluso, sia confuso chi tradisce per un nulla Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, in te ho sempre sperato Ricordati, Signore, del tuo amore, della tua fedeltà che è da sempre Non ricordare i peccati della mia giovinezza: ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore Buono e retto è il Signore, la via giusta addita ai peccatori guida gli umili secondo giustizia, insegna ai poveri le sue vie Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia per chi osserva il suo patto e i suoi precetti Per il tuo nome, Signore, perdona il mio peccato anche se grande Chi è l'uomo che teme Dio? Gli indica il cammino da seguire Egli vivrà nella ricchezza, la sua discendenza possederà la terra Il Signore si rivela a chi lo teme, gli fa conoscere la sua alleanza Tengo i miei occhi rivolti al Signore, perché libera dal laccio il mio piede Volgiti a me e abbi misericordia, perché sono solo ed infelice Allevia le angosce del mio cuore, liberami dagli affanni Vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati Guarda i miei nemici: sono molti e mi detestano con odio violento Proteggimi, dammi salvezza; al tuo riparo io non sia deluso Mi proteggano integrità e rettitudine, perché in te ho sperato O Dio, libera Israele da tutte le sue angosce 26 Di Davide. nell'integrità ho camminato, confido nel Signore, non potrò vacillare Scrutami, Signore, e mettimi alla prova, raffinami al fuoco il cuore e la mente La tua bontà è davanti ai miei occhi e nella tua verità dirigo i miei passi Non siedo con gli uomini mendaci e non frequento i simulatori Odio l'alleanza dei malvagi, non mi associo con gli empi Lavo nell'innocenza le mie mani e giro attorno al tuo altare, Signore per far risuonare voci di lode e per narrare tutte le tue meraviglie Signore, amo la casa dove dimori e il luogo dove abita la tua gloria Non travolgermi insieme ai peccatori, con gli uomini di sangue non perder la mia vita perché nelle loro mani è la perfidia, la loro destra è piena di regali Integro è invece il mio cammino; riscattami e abbi misericordia Il mio piede sta su terra piana; nelle assemblee benedirò il Signore 27 Di Davide. di chi avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore Quando mi assalgono i malvagi per straziarmi la carne, sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me divampa la battaglia, anche allora ho fiducia Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario Egli mi offre un luogo di rifugio nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua dimora, mi solleva sulla rupe E ora rialzo la testa sui nemici che mi circondano; immolerò nella sua casa sacrifici d'esultanza, inni di gioia canterò al Signore Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto» il tuo volto, Signore, io cerco Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino, a causa dei miei nemici Non espormi alla brama dei miei avversari; contro di me sono insorti falsi testimoni che spirano violenza Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi Spera nel Signore, sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore 28 Di Davide. non restare in silenzio, mio Dio, perché, se tu non mi parli, io sono come chi scende nella fossa Ascolta la voce della mia supplica, quando ti grido aiuto, quando alzo le mie mani verso il tuo santo tempio Non travolgermi con gli empi, con quelli che operano il male. Parlano di pace al loro prossimo, ma hanno la malizia nel cuore Ripagali secondo la loro opera e la malvagità delle loro azioni. Secondo le opere delle loro mani, rendi loro quanto meritano Poiché non hanno compreso l'agire del Signore e le opere delle sue mani, egli li abbatta e non li rialzi Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia preghiera il Signore è la mia forza e il mio scudo, ho posto in lui la mia fiducia; mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore, con il mio canto gli rendo grazie Il Signore è la forza del suo popolo, rifugio di salvezza del suo consacrato Salva il tuo popolo e la tua eredità benedici, guidali e sostienili per sempre 29 Salmo. Di Davide. date al Signore gloria e potenza Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore in santi ornamenti Il Signore tuona sulle acque, il Dio della gloria scatena il tuono, il Signore, sull'immensità delle acque Il Signore tuona con forza, tuona il Signore con potenza Il tuono del Signore schianta i cedri, il Signore schianta i cedri del Libano Fa balzare come un vitello il Libano e il Sirion come un giovane bufalo Il tuono saetta fiamme di fuoco il tuono scuote la steppa, il Signore scuote il deserto di Kades Il tuono fa partorire le cerve e spoglia le foreste. Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!» Il Signore è assiso sulla tempesta, il Signore siede re per sempre Il Signore darà forza al suo popolo benedirà il suo popolo con la pace 30 Salmo. Canto per la festa della dedicazione del tempio. Di Davide Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato e su di me non hai lasciato esultare i nemici Signore Dio mio, a te ho gridato e mi hai guarito Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi, mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, rendete grazie al suo santo nome perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita. Alla sera sopraggiunge il pianto e al mattino, ecco la gioia Nella mia prosperità ho detto: «Nulla mi farà vacillare!» Nella tua bontà, o Signore, mi hai posto su un monte sicuro; ma quando hai nascosto il tuo volto, io sono stato turbato A te grido, Signore, chiedo aiuto al mio Dio Quale vantaggio dalla mia morte, dalla mia discesa nella tomba? Ti potrà forse lodare la polvere e proclamare la tua fedeltà Ascolta, Signore, abbi misericordia, Signore, vieni in mio aiuto Hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia perché io possa cantare senza posa 31 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; per la tua giustizia salvami Porgi a me l'orecchio, vieni presto a liberarmi. Sii per me la rupe che mi accoglie, la cinta di riparo che mi salva Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, per il tuo nome dirigi i miei passi Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu la mia difesa Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti, Signore, Dio fedele Tu detesti chi serve idoli falsi, ma io ho fede nel Signore Esulterò di gioia per la tua grazia, perché hai guardato alla mia miseria, hai conosciuto le mie angosce non mi hai consegnato nelle mani del nemico, hai guidato al largo i miei passi Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno; per il pianto si struggono i miei occhi, la mia anima e le mie viscere Si consuma nel dolore la mia vita, i miei anni passano nel gemito; inaridisce per la pena il mio vigore, si dissolvono tutte le mie ossa Sono l'obbrobrio dei miei nemici, il disgusto dei miei vicini, l'orrore dei miei conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge Sono caduto in oblio come un morto, sono divenuto un rifiuto Se odo la calunnia di molti, il terrore mi circonda; quando insieme contro di me congiurano, tramano di togliermi la vita Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio nelle tue mani sono i miei giorni». Liberami dalla mano dei miei nemici, dalla stretta dei miei persecutori fà splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia Signore, ch'io non resti confuso, perché ti ho invocato; siano confusi gli empi, tacciano negli inferi Fà tacere le labbra di menzogna, che dicono insolenze contro il giusto con orgoglio e disprezzo Quanto è grande la tua bontà, Signore! La riservi per coloro che ti temono, ne ricolmi chi in te si rifugia davanti agli occhi di tutti Tu li nascondi al riparo del tuo volto, lontano dagli intrighi degli uomini; li metti al sicuro nella tua tenda, lontano dalla rissa delle lingue Benedetto il Signore, che ha fatto per me meraviglie di grazia in una fortezza inaccessibile Io dicevo nel mio sgomento: «Sono escluso dalla tua presenza». Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera quando a te gridavo aiuto Amate il Signore, voi tutti suoi santi; il Signore protegge i suoi fedeli e ripaga oltre misura l'orgoglioso Siate forti, riprendete coraggio, o voi tutti che sperate nel Signore 32 Di Davide. Maskil. e perdonato il peccato Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male e nel cui spirito non è inganno Tacevo e si logoravano le mie ossa, mentre gemevo tutto il giorno Giorno e notte pesava su di me la tua mano, come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore Ti ho manifestato il mio peccato, non ho tenuto nascosto il mio errore. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe» e tu hai rimesso la malizia del mio peccato Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell'angoscia. Quando irromperanno grandi acque non lo potranno raggiungere Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo, mi circondi di esultanza per la salvezza Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire; con gli occhi su di te, ti darò consiglio Non siate come il cavallo e come il mulo privi d'intelligenza; si piega la loro fierezza con morso e briglie, se no, a te non si avvicinano Molti saranno i dolori dell'empio, ma la grazia circonda chi confida nel Signore Gioite nel Signore ed esultate, giusti, giubilate, voi tutti, retti di cuore 33 Esultate, giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode Lodate il Signore con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui cantate Cantate al Signore un canto nuovo, suonate la cetra con arte e acclamate Poiché retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la terra Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo perché egli parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli Ma il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede Il Signore guarda dal cielo, egli vede tutti gli uomini Dal luogo della sua dimora scruta tutti gli abitanti della terra lui che, solo, ha plasmato il loro cuore e comprende tutte le loro opere Il re non si salva per un forte esercito né il prode per il suo grande vigore Il cavallo non giova per la vittoria, con tutta la sua forza non potrà salvare Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame L'anima nostra attende il Signore, egli è nostro aiuto e nostro scudo In lui gioisce il nostro cuore e confidiamo nel suo santo nome Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo 34 Di Davide, quando si finse pazzo in presenza di Abimelech e, da lui scacciato, se ne andò Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode Io mi glorio nel Signore, ascoltino gli umili e si rallegrino Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce L'angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva Gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia Temete il Signore, suoi santi, nulla manca a coloro che lo temono I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla Venite, figli, ascoltatemi; v'insegnerò il timore del Signore C'è qualcuno che desidera la vita e brama lunghi giorni per gustare il bene Preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde Stà lontano dal male e fà il bene, cerca la pace e perseguila Gli occhi del Signore sui giusti, i suoi orecchi al loro grido di aiuto Il volto del Signore contro i malfattori, per cancellarne dalla terra il ricordo Gridano e il Signore li ascolta, li salva da tutte le loro angosce Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito, egli salva gli spiriti affranti Molte sono le sventure del giusto, ma lo libera da tutte il Signore Preserva tutte le sue ossa, neppure uno sarà spezzato La malizia uccide l'empio e chi odia il giusto sarà punito Il Signore riscatta la vita dei suoi servi, chi in lui si rifugia non sarà condannato 35 Di Davide. combatti chi mi combatte Afferra i tuoi scudi e sorgi in mio aiuto Vibra la lancia e la scure contro chi mi insegue, dimmi: «Sono io la tua salvezza» Siano confusi e coperti di ignominia quelli che attentano alla mia vita; retrocedano e siano umiliati quelli che tramano la mia sventura Siano come pula al vento e l'angelo del Signore li incalzi la loro strada sia buia e scivolosa quando li insegue l'angelo del Signore Poiché senza motivo mi hanno teso una rete, senza motivo mi hanno scavato una fossa Li colga la bufera improvvisa, li catturi la rete che hanno tesa, siano travolti dalla tempesta Io invece esulterò nel Signore per la gioia della sua salvezza Tutte le mie ossa dicano: «Chi è come te, Signore, che liberi il debole dal più forte, il misero e il povero dal predatore?» Sorgevano testimoni violenti, mi interrogavano su ciò che ignoravo mi rendevano male per bene: una desolazione per la mia vita Io, quand'erano malati, vestivo di sacco, mi affliggevo col digiuno, riecheggiava nel mio petto la mia preghiera Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello, come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore Ma essi godono della mia caduta, si radunano, si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso. Mi dilaniano senza posa mi mettono alla prova, scherno su scherno, contro di me digrignano i denti Fino a quando, Signore, starai a guardare? Libera la mia vita dalla loro violenza, dalle zanne dei leoni l'unico mio bene Ti loderò nella grande assemblea, ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso Non esultino su di me i nemici bugiardi, non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo Poiché essi non parlano di pace, contro gli umili della terra tramano inganni Spalancano contro di me la loro bocca; dicono con scherno: «Abbiamo visto con i nostri occhi!» Signore, tu hai visto, non tacere; Dio, da me non stare lontano Dèstati, svègliati per il mio giudizio, per la mia causa, Signore mio Dio Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio, e di me non abbiano a gioire Non pensino in cuor loro: «Siamo soddisfatti!». Non dicano: «Lo abbiamo divorato» Sia confuso e svergognato chi gode della mia sventura, sia coperto di vergogna e d'ignominia chi mi insulta Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, dica sempre: «Grande è il Signore che vuole la pace del suo servo» La mia lingua celebrerà la tua giustizia, canterà la tua lode per sempre 36 Al maestro del coro. Di Davide servo del Signore Nel cuore dell'empio parla il peccato, davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio Poiché egli si illude con se stesso nel ricercare la sua colpa e detestarla Inique e fallaci sono le sue parole, rifiuta di capire, di compiere il bene Iniquità trama sul suo giaciglio, si ostina su vie non buone, via da sé non respinge il male Signore, la tua grazia è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi la tua giustizia è come i monti più alti, il tuo giudizio come il grande abisso: uomini e bestie tu salvi, Signore Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali si saziano dell'abbondanza della tua casa e li disseti al torrente delle tue delizie E' in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce Concedi la tua grazia a chi ti conosce, la tua giustizia ai retti di cuore Non mi raggiunga il piede dei superbi, non mi disperda la mano degli empi Ecco, sono caduti i malfattori, abbattuti, non possono rialzarsi 37 Di Davide. non invidiare i malfattori Come fieno presto appassiranno, cadranno come erba del prato Confida nel Signore e fà il bene; abita la terra e vivi con fede Cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore Manifesta al Signore la tua via, confida in lui: compirà la sua opera farà brillare come luce la tua giustizia, come il meriggio il tuo diritto Stà in silenzio davanti al Signore e spera in lui; non irritarti per chi ha successo, per l'uomo che trama insidie Desisti dall'ira e deponi lo sdegno, non irritarti: faresti del male poiché i malvagi saranno sterminati, ma chi spera nel Signore possederà la terra Ancora un poco e l'empio scompare, cerchi il suo posto e più non lo trovi I miti invece possederanno la terra e godranno di una grande pace L'empio trama contro il giusto, contro di lui digrigna i denti Ma il Signore ride dell'empio, perché vede arrivare il suo giorno Gli empi sfoderano la spada e tendono l'arco per abbattere il misero e l'indigente, per uccidere chi cammina sulla retta via La loro spada raggiungerà il loro cuore e i loro archi si spezzeranno Il poco del giusto è cosa migliore dell'abbondanza degli empi perché le braccia degli empi saranno spezzate, ma il Signore è il sostegno dei giusti Conosce il Signore la vita dei buoni, la loro eredità durerà per sempre Non saranno confusi nel tempo della sventura e nei giorni della fame saranno saziati Poiché gli empi periranno, i nemici del Signore appassiranno come lo splendore dei prati, tutti come fumo svaniranno L'empio prende in prestito e non restituisce, ma il giusto ha compassione e dà in dono Chi è benedetto da Dio possederà la terra, ma chi è maledetto sarà sterminato Il Signore fa sicuri i passi dell'uomo e segue con amore il suo cammino Se cade, non rimane a terra, perché il Signore lo tiene per mano Sono stato fanciullo e ora sono vecchio, non ho mai visto il giusto abbandonato né i suoi figli mendicare il pane Egli ha sempre compassione e dà in prestito, per questo la sua stirpe è benedetta Stà lontano dal male e fà il bene, e avrai sempre una casa Perché il Signore ama la giustizia e non abbandona i suoi fedeli; gli empi saranno distrutti per sempre e la loro stirpe sarà sterminata I giusti possederanno la terra e la abiteranno per sempre La bocca del giusto proclama la sapienza, e la sua lingua esprime la giustizia la legge del suo Dio è nel suo cuore, i suoi passi non vacilleranno L'empio spia il giusto e cerca di farlo morire Il Signore non lo abbandona alla sua mano, nel giudizio non lo lascia condannare Spera nel Signore e segui la sua via: ti esalterà e tu possederai la terra e vedrai lo sterminio degli empi Ho visto l'empio trionfante ergersi come cedro rigoglioso sono passato e più non c'era, l'ho cercato e più non si è trovato Osserva il giusto e vedi l'uomo retto, l'uomo di pace avrà una discendenza Ma tutti i peccatori saranno distrutti, la discendenza degli empi sarà sterminata La salvezza dei giusti viene dal Signore, nel tempo dell'angoscia è loro difesa il Signore viene in loro aiuto e li scampa, li libera dagli empi e dà loro salvezza, perché in lui si sono rifugiati 38 Salmo. Di Davide. In memoria Signore, non castigarmi nel tuo sdegno, non punirmi nella tua ira Le tue frecce mi hanno trafitto, su di me è scesa la tua mano Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano, nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati Le mie iniquità hanno superato il mio capo, come carico pesante mi hanno oppresso Putride e fetide sono le mie piaghe a causa della mia stoltezza Sono curvo e accasciato, triste mi aggiro tutto il giorno Sono torturati i miei fianchi, in me non c'è nulla di sano Afflitto e sfinito all'estremo, ruggisco per il fremito del mio cuore Signore, davanti a te ogni mio desiderio e il mio gemito a te non è nascosto Palpita il mio cuore, la forza mi abbandona, si spegne la luce dei miei occhi Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe, i miei vicini stanno a distanza Tende lacci chi attenta alla mia vita, trama insidie chi cerca la mia rovina. e tutto il giorno medita inganni Io, come un sordo, non ascolto e come un muto non apro la bocca sono come un uomo che non sente e non risponde In te spero, Signore; tu mi risponderai, Signore Dio mio Ho detto: «Di me non godano, contro di me non si vantino quando il mio piede vacilla» Poiché io sto per cadere e ho sempre dinanzi la mia pena Ecco, confesso la mia colpa, sono in ansia per il mio peccato I miei nemici sono vivi e forti, troppi mi odiano senza motivo mi pagano il bene col male, mi accusano perché cerco il bene Non abbandonarmi, Signore, Dio mio, da me non stare lontano accorri in mio aiuto, Signore, mia salvezza 39 Al maestro del coro, Iditun. Salmo. Di Davide Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta per non peccare con la mia lingua; porrò un freno alla mia bocca mentre l'empio mi sta dinanzi» Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, la sua fortuna ha esasperato il mio dolore Ardeva il cuore nel mio petto, al ripensarci è divampato il fuoco; allora ho parlato «Rivelami, Signore, la mia fine; quale sia la misura dei miei giorni e saprò quanto è breve la mia vita» Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni e la mia esistenza davanti a te è un nulla. Solo un soffio è ogni uomo che vive come ombra è l'uomo che passa; solo un soffio che si agita, accumula ricchezze e non sa chi le raccolga Ora, che attendo, Signore? In te la mia speranza Liberami da tutte le mie colpe, non rendermi scherno dello stolto Sto in silenzio, non apro bocca, perché sei tu che agisci Allontana da me i tuoi colpi: sono distrutto sotto il peso della tua mano Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, corrodi come tarlo i suoi tesori. Ogni uomo non è che un soffio Ascolta la mia preghiera, Signore, porgi l'orecchio al mio grido, non essere sordo alle mie lacrime, poiché io sono un forestiero, uno straniero come tutti i miei padri Distogli il tuo sguardo, che io respiri, prima che me ne vada e più non sia 40 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo Ho sperato: ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido Mi ha tratto dalla fossa della morte, dal fango della palude; i miei piedi ha stabilito sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio. e confideranno nel Signore Beato l'uomo che spera nel Signore e non si mette dalla parte dei superbi, né si volge a chi segue la menzogna Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio, quali disegni in nostro favore: nessuno a te si può paragonare. Se li voglio annunziare e proclamare sono troppi per essere contati Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto. Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa Allora ho detto: «Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro di me è scritto che io faccia il tuo volere. Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore» Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato. Non ho nascosto la tua grazia e la tua fedeltà alla grande assemblea Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia, la tua fedeltà e la tua grazia mi proteggano sempre poiché mi circondano mali senza numero, le mie colpe mi opprimono e non posso più vedere. Sono più dei capelli del mio capo, il mio cuore viene meno Degnati, Signore, di liberarmi; accorri, Signore, in mio aiuto Vergogna e confusione per quanti cercano di togliermi la vita. Retrocedano coperti d'infamia quelli che godono della mia sventura Siano presi da tremore e da vergogna quelli che mi scherniscono Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano, dicano sempre: «Il Signore è grande» quelli che bramano la tua salvezza Io sono povero e infelice; di me ha cura il Signore. Tu, mio aiuto e mia liberazione, mio Dio, non tardare 41 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide Beato l'uomo che ha cura del debole, nel giorno della sventura il Signore lo libera Veglierà su di lui il Signore, lo farà vivere beato sulla terra, non lo abbandonerà alle brame dei nemici Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; gli darai sollievo nella sua malattia Io ho detto: «Pietà di me, Signore; risanami, contro di te ho peccato» I nemici mi augurano il male: «Quando morirà e perirà il suo nome?» Chi viene a visitarmi dice il falso, il suo cuore accumula malizia e uscito fuori sparla Contro di me sussurrano insieme i miei nemici, contro di me pensano il male «Un morbo maligno su di lui si è abbattuto, da dove si è steso non potrà rialzarsi» Anche l'amico in cui confidavo, anche lui, che mangiava il mio pane, alza contro di me il suo calcagno Ma tu, Signore, abbi pietà e sollevami, che io li possa ripagare Da questo saprò che tu mi ami se non trionfa su di me il mio nemico per la mia integrità tu mi sostieni, mi fai stare alla tua presenza per sempre Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele, da sempre e per sempre. Amen, amen 42 Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: «Dov'è il tuo Dio?» Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: attraverso la folla avanzavo tra i primi fino alla casa di Dio, in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio In me si abbatte l'anima mia; perciò di te mi ricordo dal paese del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati Di giorno il Signore mi dona la sua grazia di notte per lui innalzo il mio canto: la mia preghiera al Dio vivente Dirò a Dio, mia difesa: «Perché mi hai dimenticato? Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?» Per l'insulto dei miei avversari sono infrante le mie ossa; essi dicono a me tutto il giorno: «Dov'è il tuo Dio?» Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio 43 Fammi giustizia, o Dio, difendi la mia causa contro gente spietata; liberami dall'uomo iniquo e fallace Tu sei il Dio della mia difesa; perché mi respingi, perché triste me ne vado, oppresso dal nemico Manda la tua verità e la tua luce; siano esse a guidarmi, mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore Verrò all'altare di Dio, al Dio della mia gioia, del mio giubilo. A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio 44 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Maskil Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, i nostri padri ci hanno raccontato l'opera che hai compiuto ai loro giorni, nei tempi antichi Tu per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti, per far loro posto, hai distrutto i popoli Poiché non con la spada conquistarono la terra, né fu il loro braccio a salvarli; ma il tuo braccio e la tua destra e la luce del tuo volto, perché tu li amavi Sei tu il mio re, Dio mio, che decidi vittorie per Giacobbe Per te abbiamo respinto i nostri avversari nel tuo nome abbiamo annientato i nostri aggressori Infatti nel mio arco non ho confidato e non la mia spada mi ha salvato ma tu ci hai salvati dai nostri avversari, hai confuso i nostri nemici In Dio ci gloriamo ogni giorno, celebrando senza fine il tuo nome Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna, e più non esci con le nostre schiere Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari e i nostri nemici ci hanno spogliati Ci hai consegnati come pecore da macello, ci hai dispersi in mezzo alle nazioni Hai venduto il tuo popolo per niente, sul loro prezzo non hai guadagnato Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini, scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno Ci hai resi la favola dei popoli, su di noi le nazioni scuotono il capo L'infamia mi sta sempre davanti e la vergogna copre il mio volt per la voce di chi insulta e bestemmia, davanti al nemico che brama vendetta Tutto questo ci è accaduto e non ti avevamo dimenticato, non avevamo tradito la tua alleanza Non si era volto indietro il nostro cuore, i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli e ci hai avvolti di ombre tenebrose Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio e teso le mani verso un dio straniero forse che Dio non lo avrebbe scoperto, lui che conosce i segreti del cuore Per te ogni giorno siamo messi a morte, stimati come pecore da macello Svègliati, perché dormi, Signore? Dèstati, non ci respingere per sempre Perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e oppressione Poiché siamo prostrati nella polvere, il nostro corpo è steso a terra. Sorgi, vieni in nostro aiuto salvaci per la tua misericordia 45 Al maestro del coro. Su «I gigli...». Dei figli di Core. Maskil. Canto d'amore Effonde il mio cuore liete parole, io canto al re il mio poema. La mia lingua è stilo di scriba veloce Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre Cingi, prode, la spada al tuo fianco, nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte avanza per la verità, la mitezza e la giustizia La tua destra ti mostri prodigi: le tue frecce acute colpiscono al cuore i nemici del re; sotto di te cadono i popoli Il tuo trono, Dio, dura per sempre; è scettro giusto lo scettro del tuo regno Ami la giustizia e l'empietà detesti: Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali Le tue vesti son tutte mirra, aloe e cassia, dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre Figlie di re stanno tra le tue predilette; alla tua destra la regina in ori di Ofir Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio, dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre al re piacerà la tua bellezza. Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui Da Tiro vengono portando doni, i più ricchi del popolo cercano il tuo volto La figlia del re è tutta splendore, gemme e tessuto d'oro è il suo vestito E' presentata al re in preziosi ricami; con lei le vergini compagne a te sono condotte guidate in gioia ed esultanza entrano insieme nel palazzo del re Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; li farai capi di tutta la terra Farò ricordare il tuo nome per tutte le generazioni, e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre 46 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Su «Le vergini...». Canto Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce Perciò non temiamo se trema la terra, se crollano i monti nel fondo del mare Fremano, si gonfino le sue acque, tremino i monti per i suoi flutti Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, la santa dimora dell'Altissimo Dio sta in essa: non potrà vacillare; la soccorrerà Dio, prima del mattino Fremettero le genti, i regni si scossero; egli tuonò, si sgretolò la terra Il Signore degli eserciti è con noi, nostro rifugio è il Dio di Giacobbe Venite, vedete le opere del Signore, egli ha fatto portenti sulla terra Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, romperà gli archi e spezzerà le lance, brucerà con il fuoco gli scudi Fermatevi e sappiate che io sono Dio, eccelso tra le genti, eccelso sulla terra Il Signore degli eserciti è con noi, nostro rifugio è il Dio di Giacobbe 47 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo Applaudite, popoli tutti, acclamate Dio con voci di gioia perché terribile è il Signore, l'Altissimo, re grande su tutta la terra Egli ci ha assoggettati i popoli, ha messo le nazioni sotto i nostri piedi La nostra eredità ha scelto per noi, vanto di Giacobbe suo prediletto Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba Cantate inni a Dio, cantate inni; cantate inni al nostro re, cantate inni perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte Dio regna sui popoli, Dio siede sul suo trono santo I capi dei popoli si sono raccolti con il popolo del Dio di Abramo, perché di Dio sono i potenti della terra: egli è l'Altissimo 48 Cantico. Salmo. Dei figli di Core Grande è il Signore e degno di ogni lode nella città del nostro Dio Il suo monte santo, altura stupenda, è la gioia di tutta la terra. Il monte Sion, dimora divina, è la città del grande Sovrano Dio nei suoi baluardi è apparso fortezza inespugnabile Ecco, i re si sono alleati, sono avanzati insieme Essi hanno visto: attoniti e presi dal panico, sono fuggiti Là sgomento li ha colti, doglie come di partoriente simile al vento orientale che squarcia le navi di Tarsis Come avevamo udito, così abbiamo visto nella città del Signore degli eserciti, nella città del nostro Dio; Dio l'ha fondata per sempre Ricordiamo, Dio, la tua misericordia dentro il tuo tempio Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende sino ai confini della terra; è piena di giustizia la tua destra Gioisca il monte di Sion, esultino le città di Giuda a motivo dei tuoi giudizi Circondate Sion, giratele intorno, contate le sue torri Osservate i suoi baluardi, passate in rassegna le sue fortezze, per narrare alla generazione futura Questo è il Signore, nostro Dio in eterno, sempre: egli è colui che ci guida 49 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo Ascoltate, popoli tutti, porgete orecchio abitanti del mondo voi nobili e gente del popolo, ricchi e poveri insieme La mia bocca esprime sapienza, il mio cuore medita saggezza porgerò l'orecchio a un proverbio, spiegherò il mio enigma sulla cetra Perché temere nei giorni tristi, quando mi circonda la malizia dei perversi Essi confidano nella loro forza, si vantano della loro grande ricchezza Nessuno può riscattare se stesso, o dare a Dio il suo prezzo Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastar per vivere senza fine, e non vedere la tomba Vedrà morire i sapienti; lo stolto e l'insensato periranno insieme e lasceranno ad altri le loro ricchezze Il sepolcro sarà loro casa per sempre, loro dimora per tutte le generazioni, eppure hanno dato il loro nome alla terra Ma l'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono Questa è la sorte di chi confida in se stesso, l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole Come pecore sono avviati agli inferi, sarà loro pastore la morte; scenderanno a precipizio nel sepolcro, svanirà ogni loro parvenza: gli inferi saranno la loro dimora Ma Dio potrà riscattarmi, mi strapperà dalla mano della morte Se vedi un uomo arricchirsi, non temere, se aumenta la gloria della sua casa Quando muore con sé non porta nulla, né scende con lui la sua gloria Nella sua vita si diceva fortunato: «Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene» Andrà con la generazione dei suoi padri che non vedranno mai più la luce L'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono 50 Salmo. Di Asaf. convoca la terra da oriente a occidente Da Sion, splendore di bellezza, Dio rifulge Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; davanti a lui un fuoco divorante, intorno a lui si scatena la tempesta Convoca il cielo dall'alto e la terra al giudizio del suo popolo «Davanti a me riunite i miei fedeli, che hanno sancito con me l'alleanza offrendo un sacrificio» Il cielo annunzi la sua giustizia, Dio è il giudice «Ascolta, popolo mio, voglio parlare, testimonierò contro di te, Israele: Io sono Dio, il tuo Dio Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti Non prenderò giovenchi dalla tua casa, né capri dai tuoi recinti Sono mie tutte le bestie della foresta, animali a migliaia sui monti Conosco tutti gli uccelli del cielo, è mio ciò che si muove nella campagna Se avessi fame, a te non lo direi: mio è il mondo e quanto contiene Mangerò forse la carne dei tori, berrò forse il sangue dei capri Offri a Dio un sacrificio di lode e sciogli all'Altissimo i tuoi voti invocami nel giorno della sventura: ti salverò e tu mi darai gloria» All'empio dice Dio: «Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza tu che detesti la disciplina e le mie parole te le getti alle spalle Se vedi un ladro, corri con lui; e degli adùlteri ti fai compagno Abbandoni la tua bocca al male e la tua lingua ordisce inganni Ti siedi, parli contro il tuo fratello, getti fango contro il figlio di tua madre Hai fatto questo e dovrei tacere? forse credevi ch'io fossi come te! Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati» Capite questo voi che dimenticate Dio, perché non mi adiri e nessuno vi salvi Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio 51 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide Quando venne da lui il profeta Natan dopo che aveva peccato con Betsabea Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto; perciò sei giusto quando parli, retto nel tuo giudizio Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre Ma tu vuoi la sincerità del cuore e nell'intimo m'insegni la sapienza Purificami con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, la mia lingua esalterà la tua giustizia Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode poiché non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non li accetti Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi Nel tuo amore fa grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme Allora gradirai i sacrifici prescritti, l'olocausto e l'intera oblazione, allora immoleranno vittime sopra il tuo altare 52 Al maestro del coro. Maskil. Di Davide Dopo che l'idumeo Doeg venne da Saul per informarlo e dirgli: «Davide è entrato in casa di Abimelech» Perché ti vanti del male o prepotente nella tua iniquità Ordisci insidie ogni giorno; la tua lingua è come lama affilata, artefice di inganni Tu preferisci il male al bene, la menzogna al parlare sincero Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura Perciò Dio ti demolirà per sempre, ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda e ti sradicherà dalla terra dei viventi Vedendo, i giusti saran presi da timore e di lui rideranno «Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, ma confidava nella sua grande ricchezza e si faceva forte dei suoi crimini» Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. Mi abbandono alla fedeltà di Dio ora e per sempre Voglio renderti grazie in eterno per quanto hai operato; spero nel tuo nome, perché è buono, davanti ai tuoi fedeli 53 Al maestro del coro. Su «Macalat». Maskil. Di Davide Lo stolto pensa: «Dio non esiste». Sono corrotti, fanno cose abominevoli, nessuno fa il bene Dio dal cielo si china sui figli dell'uomo per vedere se c'è un uomo saggio che cerca Dio Tutti hanno traviato, tutti sono corrotti; nessuno fa il bene; neppure uno Non comprendono forse i malfattori che divorano il mio popolo come il pane e non invocano Dio Hanno tremato di spavento, là dove non c'era da temere. Dio ha disperso le ossa degli aggressori, sono confusi perché Dio li ha respinti Chi manderà da Sion la salvezza di Israele? Quando Dio farà tornare i deportati del suo popolo, esulterà Giacobbe, gioirà Israele 54 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil. Di Davide Dopo che gli Zifei vennero da Saul a dirgli: «Ecco, Davide se ne sta nascosto presso di noi» Dio, per il tuo nome, salvami, per la tua potenza rendimi giustizia Dio, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio alle parole della mia bocca poiché sono insorti contro di me gli arroganti e i prepotenti insidiano la mia vita, davanti a sé non pongono Dio Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore mi sostiene Fà ricadere il male sui miei nemici, nella tua fedeltà disperdili Di tutto cuore ti offrirò un sacrificio, Signore, loderò il tuo nome perché è buono da ogni angoscia mi hai liberato e il mio occhio ha sfidato i miei nemici 55 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil. Di Davide Porgi l'orecchio, Dio, alla mia preghiera, non respingere la mia supplica dammi ascolto e rispondimi, mi agito nel mio lamento e sono sconvolt al grido del nemico, al clamore dell'empio. mi perseguitano con furore Dentro di me freme il mio cuore, piombano su di me terrori di morte Timore e spavento mi invadono e lo sgomento mi opprime Dico: «Chi mi darà ali come di colomba, per volare e trovare riposo Ecco, errando, fuggirei lontano, abiterei nel deserto Riposerei in un luogo di riparo dalla furia del vento e dell'uragano» Disperdili, Signore, confondi le loro lingue: ho visto nella città violenza e contese Giorno e notte si aggirano sulle sue mura all'interno iniquità, travaglio e insidie e non cessano nelle sue piazze sopruso e inganno Se mi avesse insultato un nemico, l'avrei sopportato; se fosse insorto contro di me un avversario, da lui mi sarei nascosto Ma sei tu, mio compagno, mio amico e confidente ci legava una dolce amicizia, verso la casa di Dio camminavamo in festa Piombi su di loro la morte, scendano vivi negli inferi; perché il male è nelle loro case, e nel loro cuore Io invoco Dio e il Signore mi salva Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro ed egli ascolta la mia voce mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono: sono tanti i miei avversari Dio mi ascolta e li umilia, egli che domina da sempre. e non temono Dio Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici, ha violato la sua alleanza Più untuosa del burro è la sua bocca, ma nel cuore ha la guerra; più fluide dell'olio le sue parole, ma sono spade sguainate Getta sul Signore il tuo affanno ed egli ti darà sostegno, mai permetterà che il giusto vacilli Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba gli uomini sanguinari e fraudolenti: essi non giungeranno alla metà dei loro giorni. Ma io, Signore, in te confido 56 Al maestro del coro. Su «Jonat elem rehoqim». Di Davide. Miktam. Quando i Filistei lo tenevano prigioniero in Gat Pietà di me, o Dio, perché l'uomo mi calpesta, un aggressore sempre mi opprime Mi calpestano sempre i miei nemici, molti sono quelli che mi combattono Nell'ora della paura, io in te confido In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo Travisano sempre le mie parole, non pensano che a farmi del male Suscitano contese e tendono insidie, osservano i miei passi, per attentare alla mia vita Per tanta iniquità non abbiano scampo: nella tua ira abbatti i popoli, o Dio I passi del mio vagare tu li hai contati, le mie lacrime nell'otre tuo raccogli; non sono forse scritte nel tuo libro Allora ripiegheranno i miei nemici, quando ti avrò invocato: so che Dio è in mio favore Lodo la parola di Dio, lodo la parola del Signore in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo Su di me, o Dio, i voti che ti ho fatto: ti renderò azioni di grazie perché mi hai liberato dalla morte. Hai preservato i miei piedi dalla caduta, perché io cammini alla tua presenza nella luce dei viventi, o Dio 57 Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam. Quando fuggì da Saul nella caverna Pietà di me, pietà di me, o Dio, in te mi rifugio; mi rifugio all'ombra delle tue ali finché sia passato il pericolo Invocherò Dio, l'Altissimo, Dio che mi fa il bene Mandi dal cielo a salvarmi dalla mano dei miei persecutori, Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia Io sono come in mezzo a leoni, che divorano gli uomini; i loro denti sono lance e frecce, la loro lingua spada affilata Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria Hanno teso una rete ai miei piedi, mi hanno piegato, hanno scavato davanti a me una fossa e vi sono caduti Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore Voglio cantare, a te voglio inneggiare: svègliati, mio cuore, svègliati arpa, cetra, voglio svegliare l'aurora Ti loderò tra i popoli, Signore, a te canterò inni tra le genti perché la tua bontà è grande fino ai cieli, e la tua fedeltà fino alle nubi Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria 58 Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam Rendete veramente giustizia o potenti, giudicate con rettitudine gli uomini Voi tramate iniquità con il cuore, sulla terra le vostre mani preparano violenze Sono traviati gli empi fin dal seno materno, si pervertono fin dal grembo gli operatori di menzogna Sono velenosi come il serpente, come vipera sorda che si tura le orecchi per non udire la voce dell'incantatore, del mago che incanta abilmente Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca, rompi, o Signore, le mascelle dei leoni Si dissolvano come acqua che si disperde, come erba calpestata inaridiscano Passino come lumaca che si discioglie, come aborto di donna che non vede il sole Prima che le vostre caldaie sentano i pruni, vivi li travolga il turbine Il giusto godrà nel vedere la vendetta, laverà i piedi nel sangue degli empi Gli uomini diranno: «C'è un premio per il giusto, c'è Dio che fa giustizia sulla terra!» 59 Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Quando Saul mandò uomini a sorvegliare la casa e ad ucciderlo Liberami dai nemici, mio Dio, proteggimi dagli aggressori Liberami da chi fa il male, salvami da chi sparge sangue Ecco, insidiano la mia vita, contro di me si avventano i potenti. Signore, non c'è colpa in me, non c'è peccato senza mia colpa accorrono e si appostano Tu, Signore, Dio degli eserciti, Dio d'Israele, lèvati a punire tutte le genti; non avere pietà dei traditori Ritornano a sera e ringhiano come cani, si aggirano per la città Ecco, vomitano ingiurie, le loro labbra sono spade. Dicono: «Chi ci ascolta?» Ma tu, Signore, ti ridi di loro, ti burli di tutte le genti A te, mia forza, io mi rivolgo: sei tu, o Dio, la mia difesa La grazia del mio Dio mi viene in aiuto, Dio mi farà sfidare i miei nemici Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi, disperdili con la tua potenza e abbattili, Signore, nostro scudo Peccato è la parola delle loro labbra, cadano nel laccio del loro orgoglio per le bestemmie e le menzogne che pronunziano Annientali nella tua ira, annientali e più non siano; e sappiano che Dio domina in Giacobbe, fino ai confini della terra Ritornano a sera e ringhiano come cani, per la città si aggiran vagando in cerca di cibo; latrano, se non possono saziarsi Ma io canterò la tua potenza, al mattino esalterò la tua grazia perché sei stato mia difesa, mio rifugio nel giorno del pericolo O mia forza, a te voglio cantare, poiché tu sei, o Dio, la mia difesa, tu, o mio Dio, sei la mia misericordia 60 Al maestro del coro. Su «Giglio del precetto». Miktam. Di Davide. Da insegnare Quando uscì contro gli Aramei della Valle dei due fiumi e contro gli Aramei di Soba, e quando Gioab, nel ritorno, sconfisse gli Idumei nella Valle del sale: dodici mila uomini Dio, tu ci hai respinti, ci hai dispersi; ti sei sdegnato: ritorna a noi Hai scosso la terra, l'hai squarciata, risana le sue fratture, perché crolla Hai inflitto al tuo popolo dure prove, ci hai fatto bere vino da vertigini Hai dato un segnale ai tuoi fedeli perché fuggissero lontano dagli archi Perché i tuoi amici siano liberati, salvaci con la destra e a noi rispondi Dio ha parlato nel suo tempio: «Esulto e divido Sichem, misuro la valle di Succot Mio è Gàlaad, mio è Manasse, Efraim è la difesa del mio capo, Giuda lo scettro del mio comando Moab è il bacino per lavarmi, sull'Idumea getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò vittoria» Chi mi condurrà alla città fortificata, chi potrà guidarmi fino all'Idumea Non forse tu, o Dio, che ci hai respinti, e più non esci, o Dio, con le nostre schiere Nell'oppressione vieni in nostro aiuto perché vana è la salvezza dell'uomo Con Dio noi faremo prodigi: egli calpesterà i nostri nemici 61 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Di Davide Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera Dai confini della terra io t'invoco; mentre il mio cuore viene meno, guidami su rupe inaccessibile Tu sei per me rifugio, torre salda davanti all'avversario Dimorerò nella tua tenda per sempre, all'ombra delle tue ali troverò riparo perché tu, Dio, hai ascoltato i miei voti, mi hai dato l'eredità di chi teme il tuo nome Ai giorni del re aggiungi altri giorni, per molte generazioni siano i suoi anni Regni per sempre sotto gli occhi di Dio; grazia e fedeltà lo custodiscano Allora canterò inni al tuo nome, sempre, sciogliendo i miei voti giorno per giorno 62 Al maestro del coro. Su «Iduthun». Salmo. Di Davide Solo in Dio riposa l'anima mia; da lui la mia salvezza Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare Fino a quando vi scaglierete contro un uomo, per abbatterlo tutti insieme, come muro cadente, come recinto che crolla Tramano solo di precipitarlo dall'alto, si compiacciono della menzogna. Con la bocca benedicono, e maledicono nel loro cuore Solo in Dio riposa l'anima mia, da lui la mia speranza Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio Confida sempre in lui, o popolo, davanti a lui effondi il tuo cuore, nostro rifugio è Dio Sì, sono un soffio i figli di Adamo, una menzogna tutti gli uomini, insieme, sulla bilancia, sono meno di un soffio Non confidate nella violenza, non illudetevi della rapina; alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore Una parola ha detto Dio, due ne ho udite: il potere appartiene a Dio, tua, Signore, è la grazia secondo le sue opere tu ripaghi ogni uomo 63 Salmo. Di Davide, quando dimorava nel deserto di Giuda O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua Così nel santuario ti ho cercato, per contemplare la tua potenza e la tua gloria Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode Così ti benedirò finché io viva, nel tuo nome alzerò le mie mani Mi sazierò come a lauto convito, e con voci di gioia ti loderà la mia bocca Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all'ombra delle tue ali A te si stringe l'anima mia e la forza della tua destra mi sostiene Ma quelli che attentano alla mia vita scenderanno nel profondo della terra saranno dati in potere alla spada, diverranno preda di sciacalli Il re gioirà in Dio, si glorierà chi giura per lui, perché ai mentitori verrà chiusa la bocca 64 Salmo. Di Davide. Al maestro del coro Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento, dal terrore del nemico preserva la mia vita Proteggimi dalla congiura degli empi dal tumulto dei malvagi Affilano la loro lingua come spada, scagliano come frecce parole amar per colpire di nascosto l'innocente; lo colpiscono di sorpresa e non hanno timore Si ostinano nel fare il male, si accordano per nascondere tranelli; dicono: «Chi li potrà vedere?» Meditano iniquità, attuano le loro trame: un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso Ma Dio li colpisce con le sue frecce: all'improvviso essi sono feriti la loro stessa lingua li farà cadere; chiunque, al vederli, scuoterà il capo Allora tutti saranno presi da timore, annunzieranno le opere di Dio e capiranno ciò che egli ha fatto Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua speranza, i retti di cuore ne trarranno gloria 65 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Canto A te si deve lode, o Dio, in Sion; a te si sciolga il voto in Gerusalemme A te, che ascolti la preghiera, viene ogni mortale Pesano su di noi le nostre colpe, ma tu perdoni i nostri peccati Beato chi hai scelto e chiamato vicino, abiterà nei tuoi atri. Ci sazieremo dei beni della tua casa, della santità del tuo tempio Con i prodigi della tua giustizia, tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza, speranza dei confini della terra e dei mari lontani Tu rendi saldi i monti con la tua forza, cinto di potenza Tu fai tacere il fragore del mare, il fragore dei suoi flutti, tu plachi il tumulto dei popoli Gli abitanti degli estremi confini stupiscono davanti ai tuoi prodigi: di gioia fai gridare la terra, le soglie dell'oriente e dell'occidente Tu visiti la terra e la disseti: la ricolmi delle sue ricchezze. Il fiume di Dio è gonfio di acque; tu fai crescere il frumento per gli uomini. Così prepari la terra Ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli Coroni l'anno con i tuoi benefici, al tuo passaggio stilla l'abbondanza Stillano i pascoli del deserto e le colline si cingono di esultanza I prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di grano; tutto canta e grida di gioia 66 Al maestro del coro. Canto. Salmo cantate alla gloria del suo nome, date a lui splendida lode Dite a Dio: «Stupende sono le tue opere! Per la grandezza della tua potenza a te si piegano i tuoi nemici A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome» Venite e vedete le opere di Dio, mirabile nel suo agire sugli uomini Egli cambiò il mare in terra ferma, passarono a piedi il fiume; per questo in lui esultiamo di gioia Con la sua forza domina in eterno, il suo occhio scruta le nazioni; i ribelli non rialzino la fronte Benedite, popoli, il nostro Dio, fate risuonare la sua lode è lui che salvò la nostra vita e non lasciò vacillare i nostri passi Dio, tu ci hai messi alla prova; ci hai passati al crogiuolo, come l'argento Ci hai fatti cadere in un agguato, hai messo un peso ai nostri fianchi Hai fatto cavalcare uomini sulle nostre teste; ci hai fatto passare per il fuoco e l'acqua, ma poi ci hai dato sollievo Entrerò nella tua casa con olocausti, a te scioglierò i miei voti i voti pronunziati dalle mie labbra, promessi nel momento dell'angoscia Ti offrirò pingui olocausti con fragranza di montoni, immolerò a te buoi e capri Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto A lui ho rivolto il mio grido, la mia lingua cantò la sua lode Se nel mio cuore avessi cercato il male, il Signore non mi avrebbe ascoltato Ma Dio ha ascoltato, si è fatto attento alla voce della mia preghiera Sia benedetto Dio che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia 67 Al maestro del coro. Su strumenti a corda. Salmo. Canto Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti Esultino le genti e si rallegrino, perché giudichi i popoli con giustizia, governi le nazioni sulla terra Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti La terra ha dato il suo frutto. Ci benedica Dio, il nostro Dio ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra 68 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Canto Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano Come si disperde il fumo, tu li disperdi; come fonde la cera di fronte al fuoco, periscano gli empi davanti a Dio I giusti invece si rallegrino, esultino davanti a Dio e cantino di gioia Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, spianate la strada a chi cavalca le nubi: «Signore» è il suo nome, gioite davanti a lui Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora Ai derelitti Dio fa abitare una casa, fa uscire con gioia i prigionieri; solo i ribelli abbandona in arida terra Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo, quando camminavi per il deserto la terra tremò, stillarono i cieli davanti al Dio del Sinai, davanti a Dio, il Dio di Israele Pioggia abbondante riversavi, o Dio, rinvigorivi la tua eredità esausta E il tuo popolo abitò il paese che nel tuo amore, o Dio, preparasti al misero Il Signore annunzia una notizia, le messaggere di vittoria sono grande schiera «Fuggono i re, fuggono gli eserciti, anche le donne si dividono il bottino Mentre voi dormite tra gli ovili, splendono d'argento le ali della colomba, le sue piume di riflessi d'oro» Quando disperdeva i re l'Onnipotente, nevicava sullo Zalmon Monte di Dio, il monte di Basan, monte dalle alte cime, il monte di Basan Perché invidiate, o monti dalle alte cime, il monte che Dio ha scelto a sua dimora? Il Signore lo abiterà per sempre I carri di Dio sono migliaia e migliaia: il Signore viene dal Sinai nel santuario Sei salito in alto conducendo prigionieri, hai ricevuto uomini in tributo: anche i ribelli abiteranno presso il Signore Dio Benedetto il Signore sempre; ha cura di noi il Dio della salvezza Il nostro Dio è un Dio che salva; il Signore Dio libera dalla morte Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici, la testa altèra di chi percorre la via del delitto Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare, li farò tornare dagli abissi del mare perché il tuo piede si bagni nel sangue, e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici» Appare il tuo corteo, Dio, il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario Precedono i cantori, seguono ultimi i citaredi, in mezzo le fanciulle che battono cèmbali «Benedite Dio nelle vostre assemblee, benedite il Signore, voi della stirpe di Israele» Ecco, Beniamino, il più giovane, guida i capi di Giuda nelle loro schiere, i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali Dispiega, Dio, la tua potenza, conferma, Dio, quanto hai fatto per noi Per il tuo tempio, in Gerusalemme, a te i re porteranno doni Minaccia la belva dei canneti, il branco dei tori con i vitelli dei popoli: si prostrino portando verghe d'argento; disperdi i popoli che amano la guerra Verranno i grandi dall'Egitto, l'Etiopia tenderà le mani a Dio Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni, ecco, tuona con voce potente Riconoscete a Dio la sua potenza, la sua maestà su Israele, la sua potenza sopra le nubi Terribile sei, Dio, dal tuo santuario; il Dio d'Israele dà forza e vigore al suo popolo, sia benedetto Dio 69 Al maestro del coro. Su «I gigli». Di Davide Salvami, o Dio: l'acqua mi giunge alla gola Affondo nel fango e non ho sostegno; sono caduto in acque profonde e l'onda mi travolge Sono sfinito dal gridare, riarse sono le mie fauci; i miei occhi si consumano nell'attesa del mio Dio Più numerosi dei capelli del mio capo sono coloro che mi odiano senza ragione. Sono potenti i nemici che mi calunniano: quanto non ho rubato, lo dovrei restituire Dio, tu conosci la mia stoltezza e le mie colpe non ti sono nascoste Chi spera in te, a causa mia non sia confuso, Signore, Dio degli eserciti; per me non si vergogni chi ti cerca, Dio d'Israele Per te io sopporto l'insulto e la vergogna mi copre la faccia sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta Mi sono estenuato nel digiuno ed è stata per me un'infamia Ho indossato come vestito un sacco e sono diventato il loro scherno Sparlavano di me quanti sedevano alla porta, gli ubriachi mi dileggiavano Ma io innalzo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza; per la grandezza della tua bontà, rispondimi, per la fedeltà della tua salvezza, o Dio Salvami dal fango, che io non affondi, liberami dai miei nemici e dalle acque profonde Non mi sommergano i flutti delle acque e il vortice non mi travolga, l'abisso non chiuda su di me la sua bocca Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia; volgiti a me nella tua grande tenerezza Non nascondere il volto al tuo servo, sono in pericolo: presto, rispondimi Avvicinati a me, riscattami, salvami dai miei nemici Tu conosci la mia infamia, la mia vergogna e il mio disonore; davanti a te sono tutti i miei nemici L'insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno. Ho atteso compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati Hanno messo nel mio cibo veleno e quando avevo sete mi hanno dato aceto La loro tavola sia per essi un laccio, una insidia i loro banchetti Si offuschino i loro occhi, non vedano; sfibra per sempre i loro fianchi Riversa su di loro il tuo sdegno, li raggiunga la tua ira ardente La loro casa sia desolata, senza abitanti la loro tenda perché inseguono colui che hai percosso, aggiungono dolore a chi tu hai ferito Imputa loro colpa su colpa e non ottengano la tua giustizia Siano cancellati dal libro dei viventi e tra i giusti non siano iscritti Io sono infelice e sofferente; la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro Loderò il nome di Dio con il canto, lo esalterò con azioni di grazie che il Signore gradirà più dei tori, più dei giovenchi con corna e unghie Vedano gli umili e si rallegrino; si ravvivi il cuore di chi cerca Dio poiché il Signore ascolta i poveri e non disprezza i suoi che sono prigionieri A lui acclamino i cieli e la terra, i mari e quanto in essi si muove Perché Dio salverà Sion, ricostruirà le città di Giuda: vi abiteranno e ne avranno il possesso La stirpe dei suoi servi ne sarà erede, e chi ama il suo nome vi porrà dimora 70 Al maestro del coro. Di Davide. In memoria Vieni a salvarmi, o Dio, vieni presto, Signore, in mio aiuto Siano confusi e arrossiscano quanti attentano alla mia vita. Retrocedano e siano svergognati quanti vogliono la mia rovina Per la vergogna si volgano indietro quelli che mi deridono Gioia e allegrezza grande per quelli che ti cercano; dicano sempre: «Dio è grande» quelli che amano la tua salvezza Ma io sono povero e infelice, vieni presto, mio Dio; tu sei mio aiuto e mio salvatore; Signore, non tardare 71 In te mi rifugio, Signore, ch'io non resti confuso in eterno Liberami, difendimi per la tua giustizia, porgimi ascolto e salvami Sii per me rupe di difesa, baluardo inaccessibile, poiché tu sei mio rifugio e mia fortezza Mio Dio, salvami dalle mani dell'empio, dalle mani dell'iniquo e dell'oppressore Sei tu, Signore, la mia speranza, la mia fiducia fin dalla mia giovinezza Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre tu sei il mio sostegno; a te la mia lode senza fine Sono parso a molti quasi un prodigio: eri tu il mio rifugio sicuro Della tua lode è piena la mia bocca, della tua gloria, tutto il giorno Non mi respingere nel tempo della vecchiaia, non abbandonarmi quando declinano le mie forze Contro di me parlano i miei nemici, coloro che mi spiano congiurano insieme «Dio lo ha abbandonato, inseguitelo, prendetelo, perché non ha chi lo liberi» O Dio, non stare lontano: Dio mio, vieni presto ad aiutarmi Siano confusi e annientati quanti mi accusano, siano coperti d'infamia e di vergogna quanti cercano la mia sventura Io, invece, non cesso di sperare, moltiplicherò le tue lodi La mia bocca annunzierà la tua giustizia, proclamerà sempre la tua salvezza, che non so misurare Dirò le meraviglie del Signore, ricorderò che tu solo sei giusto Tu mi hai istruito, o Dio, fin dalla giovinezza e ancora oggi proclamo i tuoi prodigi E ora, nella vecchiaia e nella canizie, Dio, non abbandonarmi, finché io annunzi la tua potenza, a tutte le generazioni le tue meraviglie La tua giustizia, Dio, è alta come il cielo, tu hai fatto cose grandi: chi è come te, o Dio Mi hai fatto provare molte angosce e sventure: mi darai ancora vita, mi farai risalire dagli abissi della terra accrescerai la mia grandezza e tornerai a consolarmi Allora ti renderò grazie sull'arpa, per la tua fedeltà, o mio Dio; ti canterò sulla cetra, o santo d'Israele Cantando le tue lodi, esulteranno le mie labbra e la mia vita, che tu hai riscattato Anche la mia lingua tutto il giorno proclamerà la tua giustizia, quando saranno confusi e umiliati quelli che cercano la mia rovina 72 Di Salomone. al figlio del re la tua giustizia regga con giustizia il tuo popolo e i tuoi poveri con rettitudine Le montagne portino pace al popolo e le colline giustizia Ai miseri del suo popolo renderà giustizia, salverà i figli dei poveri e abbatterà l'oppressore Il suo regno durerà quanto il sole, quanto la luna, per tutti i secoli Scenderà come pioggia sull'erba, come acqua che irrora la terra Nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonderà la pace, finché non si spenga la luna E dominerà da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra A lui si piegheranno gli abitanti del deserto, lambiranno la polvere i suoi nemici Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte, i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi A lui tutti i re si prostreranno, lo serviranno tutte le nazioni Egli libererà il povero che grida e il misero che non trova aiuto avrà pietà del debole e del povero e salverà la vita dei suoi miseri Li riscatterà dalla violenza e dal sopruso, sarà prezioso ai suoi occhi il loro sangue Vivrà e gli sarà dato oro di Arabia; si pregherà per lui ogni giorno, sarà benedetto per sempre Abbonderà il frumento nel paese, ondeggerà sulle cime dei monti; il suo frutto fiorirà come il Libano, la sua messe come l'erba della terra Il suo nome duri in eterno, davanti al sole persista il suo nome. In lui saranno benedette tutte le stirpi della terra e tutti i popoli lo diranno beato Benedetto il Signore, Dio di Israele, egli solo compie prodigi E benedetto il suo nome glorioso per sempre, della sua gloria sia piena tutta la terra. Amen, amen 73 Salmo. Di Asaf. con gli uomini dal cuore puro Per poco non inciampavano i miei piedi, per un nulla vacillavano i miei passi perché ho invidiato i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi Non c'è sofferenza per essi, sano e pasciuto è il loro corpo Non conoscono l'affanno dei mortali e non sono colpiti come gli altri uomini Dell'orgoglio si fanno una collana e la violenza è il loro vestito Esce l'iniquità dal loro grasso, dal loro cuore traboccano pensieri malvagi Scherniscono e parlano con malizia, minacciano dall'alto con prepotenza Levano la loro bocca fino al cielo e la loro lingua percorre la terra Perciò seggono in alto, non li raggiunge la piena delle acque Dicono: «Come può saperlo Dio? C'è forse conoscenza nell'Altissimo?» Ecco, questi sono gli empi: sempre tranquilli, ammassano ricchezze Invano dunque ho conservato puro il mio cuore e ho lavato nell'innocenza le mie mani poiché sono colpito tutto il giorno, e la mia pena si rinnova ogni mattina Se avessi detto: «Parlerò come loro», avrei tradito la generazione dei tuoi figli Riflettevo per comprendere: ma fu arduo agli occhi miei finché non entrai nel santuario di Dio e compresi qual è la loro fine Ecco, li poni in luoghi scivolosi, li fai precipitare in rovina Come sono distrutti in un istante, sono finiti, periscono di spavento Come un sogno al risveglio, Signore, quando sorgi, fai svanire la loro immagine Quando si agitava il mio cuore e nell'intimo mi tormentavo io ero stolto e non capivo, davanti a te stavo come una bestia Ma io sono con te sempre: tu mi hai preso per la mano destra Mi guiderai con il tuo consiglio e poi mi accoglierai nella tua gloria Chi altri avrò per me in cielo? Fuori di te nulla bramo sulla terra Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre Ecco, perirà chi da te si allontana, tu distruggi chiunque ti è infedele Il mio bene è stare vicino a Dio: nel Signore Dio ho posto il mio rifugio, per narrare tutte le tue opere presso le porte della città di Sion 74 Maskil. Di Asaf. perché divampa la tua ira contro il gregge del tuo pascolo Ricordati del popolo che ti sei acquistato nei tempi antichi. Hai riscattato la tribù che è tuo possesso, il monte Sion, dove hai preso dimora Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne: il nemico ha devastato tutto nel tuo santuario Ruggirono i tuoi avversari nel tuo tempio, issarono i loro vessilli come insegna Come chi vibra in alto la scure nel folto di una selva con l'ascia e con la scure frantumavano le sue porte Hanno dato alle fiamme il tuo santuario, hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome pensavano: «Distruggiamoli tutti» hanno bruciato tutti i santuari di Dio nel paese Non vediamo più le nostre insegne, non ci sono più profeti e tra di noi nessuno sa fino a quando.. Fino a quando, o Dio, insulterà l'avversario, il nemico continuerà a disprezzare il tuo nome Perché ritiri la tua mano e trattieni in seno la destra Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi, ha operato la salvezza nella nostra terra Tu con potenza hai diviso il mare, hai schiacciato la testa dei draghi sulle acque Al Leviatàn hai spezzato la testa, lo hai dato in pasto ai mostri marini Fonti e torrenti tu hai fatto scaturire, hai inaridito fiumi perenni Tuo è il giorno e tua è la notte, la luna e il sole tu li hai creati Tu hai fissato i confini della terra, l'estate e l'inverno tu li hai ordinati Ricorda: il nemico ha insultato Dio, un popolo stolto ha disprezzato il tuo nome Non abbandonare alle fiere la vita di chi ti loda, non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri Sii fedele alla tua alleanza; gli angoli della terra sono covi di violenza L'umile non torni confuso, l'afflitto e il povero lodino il tuo nome Sorgi, Dio, difendi la tua causa, ricorda che lo stolto ti insulta tutto il giorno Non dimenticare lo strepito dei tuoi nemici; il tumulto dei tuoi avversari cresce senza fine 75 Al maestro del coro. Su «Non dimenticare». Salmo. Di Asaf. Canto Noi ti rendiamo grazie, o Dio, ti rendiamo grazie: invocando il tuo nome, raccontiamo le tue meraviglie Nel tempo che avrò stabilito io giudicherò con rettitudine Si scuota la terra con i suoi abitanti, io tengo salde le sue colonne Dico a chi si vanta: «Non vantatevi». E agli empi: «Non alzate la testa!» Non alzate la testa contro il cielo, non dite insulti a Dio Non dall'oriente, non dall'occidente, non dal deserto, non dalle montagn ma da Dio viene il giudizio: è lui che abbatte l'uno e innalza l'altro Poiché nella mano del Signore è un calice ricolmo di vino drogato. Egli ne versa: fino alla feccia ne dovranno sorbire, ne berranno tutti gli empi della terra Io invece esulterò per sempre, canterò inni al Dio di Giacobbe Annienterò tutta l'arroganza degli empi, allora si alzerà la potenza dei giusti 76 Al maestro del coro. Su strumenti a corda con cetre. Salmo. Di Asaf. Canto Dio è conosciuto in Giuda, in Israele è grande il suo nome E' in Gerusalemme la sua dimora, la sua abitazione, in Sion Qui spezzò le saette dell'arco, lo scudo, la spada, la guerra Splendido tu sei, o Potente, sui monti della preda furono spogliati i valorosi, furono colti dal sonno, nessun prode ritrovava la sua mano Dio di Giacobbe, alla tua minaccia, si arrestarono carri e cavalli Tu sei terribile; chi ti resiste quando si scatena la tua ira Dal cielo fai udire la sentenza: sbigottita la terra tac quando Dio si alza per giudicare, per salvare tutti gli umili della terra L'uomo colpito dal tuo furore ti dà gloria, gli scampati dall'ira ti fanno festa Fate voti al Signore vostro Dio e adempiteli, quanti lo circondano portino doni al Terribile a lui che toglie il respiro ai potenti; è terribile per i re della terra 77 Al maestro del coro. Su «Iditum». Di Asaf. Salmo La mia voce sale a Dio e grido aiuto; la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti Nel giorno dell'angoscia io cerco il Signore, tutta la notte la mia mano è tesa e non si stanca; io rifiuto ogni conforto Mi ricordo di Dio e gemo, medito e viene meno il mio spirito Tu trattieni dal sonno i miei occhi, sono turbato e senza parole Ripenso ai giorni passati, ricordo gli anni lontani Un canto nella notte mi ritorna nel cuore: rifletto e il mio spirito si va interrogando Forse Dio ci respingerà per sempre, non sarà più benevolo con noi E' forse cessato per sempre il suo amore, è finita la sua promessa per sempre Può Dio aver dimenticato la misericordia, aver chiuso nell'ira il suo cuore E ho detto: «Questo è il mio tormento: è mutata la destra dell'Altissimo» Ricordo le gesta del Signore, ricordo le tue meraviglie di un tempo Mi vado ripetendo le tue opere, considero tutte le tue gesta O Dio, santa è la tua via; quale dio è grande come il nostro Dio Tu sei il Dio che opera meraviglie, manifesti la tua forza fra le genti E' il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo, i figli di Giacobbe e di Giuseppe Ti videro le acque, Dio, ti videro e ne furono sconvolte; sussultarono anche gli abissi Le nubi rovesciarono acqua, scoppiò il tuono nel cielo; le tue saette guizzarono Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine, i tuoi fulmini rischiararono il mondo, la terra tremò e fu scossa Sul mare passava la tua via, i tuoi sentieri sulle grandi acque e le tue orme rimasero invisibili Guidasti come gregge il tuo popolo per mano di Mosè e di Aronne 78 Maskil. Di Asaf. ascolta le parole della mia bocca Aprirò la mia bocca in parabole, rievocherò gli arcani dei tempi antichi Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato non lo terremo nascosto ai loro figli; diremo alla generazione futura le lodi del Signore, la sua potenza e le meraviglie che egli ha compiuto Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe, ha posto una legge in Israele: ha comandato ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli perché le sappia la generazione futura, i figli che nasceranno. Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figl perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio, ma osservino i suoi comandi Non siano come i loro padri, generazione ribelle e ostinata, generazione dal cuore incostante e dallo spirito infedele a Dio I figli di Efraim, valenti tiratori d'arco, voltarono le spalle nel giorno della lotta Non osservarono l'alleanza di Dio, rifiutando di seguire la sua legge Dimenticarono le sue opere, le meraviglie che aveva loro mostrato Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri, nel paese d'Egitto, nei campi di Tanis Divise il mare e li fece passare e fermò le acque come un argine Li guidò con una nube di giorno e tutta la notte con un bagliore di fuoco Spaccò le rocce nel deserto e diede loro da bere come dal grande abisso Fece sgorgare ruscelli dalla rupe e scorrere l'acqua a torrenti Eppure continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi all'Altissimo nel deserto Nel loro cuore tentarono Dio, chiedendo cibo per le loro brame mormorarono contro Dio dicendo: «Potrà forse Dio preparare una mensa nel deserto?» Ecco, egli percosse la rupe e ne scaturì acqua, e strariparono torrenti. «Potrà forse dare anche pane o preparare carne al suo popolo?» All'udirli il Signore ne fu adirato; un fuoco divampò contro Giacobbe e l'ira esplose contro Israele perché non ebbero fede in Dio né speranza nella sua salvezza Comandò alle nubi dall'alto e aprì le porte del cielo fece piovere su di essi la manna per cibo e diede loro pane del cielo l'uomo mangiò il pane degli angeli, diede loro cibo in abbondanza Scatenò nel cielo il vento d'oriente, fece spirare l'australe con potenza su di essi fece piovere la carne come polvere e gli uccelli come sabbia del mare caddero in mezzo ai loro accampamenti, tutto intorno alle loro tende Mangiarono e furono ben sazi, li soddisfece nel loro desiderio La loro avidità non era ancora saziata, avevano ancora il cibo in bocca quando l'ira di Dio si alzò contro di essi, facendo strage dei più vigorosi e abbattendo i migliori d'Israele Con tutto questo continuarono a peccare e non credettero ai suoi prodigi Allora dissipò come un soffio i loro giorni e i loro anni con strage repentina Quando li faceva perire, lo cercavano, ritornavano e ancora si volgevano a Dio ricordavano che Dio è loro rupe, e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore lo lusingavano con la bocca e gli mentivano con la lingua il loro cuore non era sincero con lui e non erano fedeli alla sua alleanza Ed egli, pietoso, perdonava la colpa, li perdonava invece di distruggerli. Molte volte placò la sua ira e trattenne il suo furore ricordando che essi sono carne, un soffio che va e non ritorna Quante volte si ribellarono a lui nel deserto, lo contristarono in quelle solitudini Sempre di nuovo tentavano Dio, esasperavano il Santo di Israele Non si ricordavano più della sua mano, del giorno che li aveva liberati dall'oppressore quando operò in Egitto i suoi prodigi, i suoi portenti nei campi di Tanis Egli mutò in sangue i loro fiumi e i loro ruscelli, perché non bevessero Mandò tafàni a divorarli e rane a molestarli Diede ai bruchi il loro raccolto, alle locuste la loro fatica Distrusse con la grandine le loro vigne, i loro sicomori con la brina Consegnò alla grandine il loro bestiame, ai fulmini i loro greggi Scatenò contro di essi la sua ira ardente, la collera, lo sdegno, la tribolazione, e inviò messaggeri di sventure Diede sfogo alla sua ira: non li risparmiò dalla morte e diede in preda alla peste la loro vita Colpì ogni primogenito in Egitto, nelle tende di Cam la primizia del loro vigore Fece partire come gregge il suo popolo e li guidò come branchi nel deserto Li condusse sicuri e senza paura e i loro nemici li sommerse il mare Li fece salire al suo luogo santo, al monte conquistato dalla sua destra Scacciò davanti a loro i popoli e sulla loro eredità gettò la sorte, facendo dimorare nelle loro tende le tribù di Israele Ma ancora lo tentarono, si ribellarono a Dio, l'Altissimo, non obbedirono ai suoi comandi Sviati, lo tradirono come i loro padri, fallirono come un arco allentato Lo provocarono con le loro alture e con i loro idoli lo resero geloso Dio, all'udire, ne fu irritato e respinse duramente Israele Abbandonò la dimora di Silo, la tenda che abitava tra gli uomini Consegnò in schiavitù la sua forza, la sua gloria in potere del nemico Diede il suo popolo in preda alla spada e contro la sua eredità si accese d'ira Il fuoco divorò il fiore dei suoi giovani, le sue vergini non ebbero canti nuziali I suoi sacerdoti caddero di spada e le loro vedove non fecero lamento Ma poi il Signore si destò come da un sonno, come un prode assopito dal vino Colpì alle spalle i suoi nemici, inflisse loro una vergogna eterna Ripudiò le tende di Giuseppe, non scelse la tribù di Efraim ma elesse la tribù di Giuda, il monte Sion che egli ama Costruì il suo tempio alto come il cielo e come la terra stabile per sempre Egli scelse Davide suo servo e lo trasse dagli ovili delle pecore Lo chiamò dal seguito delle pecore madri per pascere Giacobbe suo popolo, la sua eredità Israele Fu per loro pastore dal cuore integro e li guidò con mano sapiente 79 Salmo. Di Asaf. hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto in macerie Gerusalemme Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi in pasto agli uccelli del cielo, la carne dei tuoi fedeli agli animali selvaggi Hanno versato il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme, e nessuno seppelliva Siamo divenuti l'obbrobrio dei nostri vicini, scherno e ludibrio di chi ci sta intorno Fino a quando, Signore, sarai adirato: per sempre? Arderà come fuoco la tua gelosia Riversa il tuo sdegno sui popoli che non ti riconoscono e sui regni che non invocano il tuo nome perché hanno divorato Giacobbe, hanno devastato la sua dimora Non imputare a noi le colpe dei nostri padri, presto ci venga incontro la tua misericordia, poiché siamo troppo infelici Aiutaci, Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, salvaci e perdona i nostri peccati per amore del tuo nome Perché i popoli dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?». Si conosca tra i popoli, sotto i nostri occhi, la vendetta per il sangue dei tuoi servi Giunga fino a te il gemito dei prigionieri; con la potenza della tua mano salva i votati alla morte Fà ricadere sui nostri vicini sette volte l'affronto con cui ti hanno insultato, Signore E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, ti renderemo grazie per sempre; di età in età proclameremo la tua lode 80 Al maestro del coro. Su «Giglio del precetto». Di Asaf. Salmo Tu, pastore d'Israele, ascolta, tu che guidi Giuseppe come un gregge. Assiso sui cherubini rifulg davanti a Efraim, Beniamino e Manasse. Risveglia la tua potenza e vieni in nostro soccorso Rialzaci, Signore, nostro Dio, fà splendere il tuo volto e noi saremo salvi Signore, Dio degli eserciti, fino a quando fremerai di sdegno contro le preghiere del tuo popolo Tu ci nutri con pane di lacrime, ci fai bere lacrime in abbondanza Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini, e i nostri nemici ridono di noi Rialzaci, Dio degli eserciti, fà risplendere il tuo volto e noi saremo salvi Hai divelto una vite dall'Egitto, per trapiantarla hai espulso i popoli Le hai preparato il terreno, hai affondato le sue radici e ha riempito la terra La sua ombra copriva le montagne e i suoi rami i più alti cedri Ha esteso i suoi tralci fino al mare e arrivavano al fiume i suoi germogli Perché hai abbattuto la sua cinta e ogni viandante ne fa vendemmia La devasta il cinghiale del bosco e se ne pasce l'animale selvatico Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivato Quelli che l'arsero col fuoco e la recisero, periranno alla minaccia del tuo volto Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte Da te più non ci allontaneremo, ci farai vivere e invocheremo il tuo nome Rialzaci, Signore, Dio degli eserciti, fà splendere il tuo volto e noi saremo salvi 81 Al maestro del coro. Su «I torchi...». Di Asaf Esultate in Dio, nostra forza, acclamate al Dio di Giacobbe Intonate il canto e suonate il timpano, la cetra melodiosa con l'arpa Suonate la tromba nel plenilunio, nostro giorno di festa Questa è una legge per Israele, un decreto del Dio di Giacobbe Lo ha dato come testimonianza a Giuseppe, quando usciva dal paese d'Egitto. Un linguaggio mai inteso io sento «Ho liberato dal peso la sua spalla, le sue mani hanno deposto la cesta Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato, avvolto nella nube ti ho dato risposta, ti ho messo alla prova alle acque di Meriba Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire; Israele, se tu mi ascoltassi Non ci sia in mezzo a te un altro dio e non prostrarti a un dio straniero Sono io il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto; apri la tua bocca, la voglio riempire Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha obbedito L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore, che seguisse il proprio consiglio Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sempre li nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia» 82 Salmo. Di Asaf. giudica in mezzo agli dei «Fino a quando giudicherete iniquamente e sosterrete la parte degli empi Difendete il debole e l'orfano, al misero e al povero fate giustizia Salvate il debole e l'indigente, liberatelo dalla mano degli empi» Non capiscono, non vogliono intendere, avanzano nelle tenebre; vacillano tutte le fondamenta della terra Io ho detto: «Voi siete dei, siete tutti figli dell'Altissimo» Eppure morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti Sorgi, Dio, a giudicare la terra, perché a te appartengono tutte le genti 83 Canto. Salmo. Di Asaf Dio, non darti riposo, non restare muto e inerte, o Dio Vedi: i tuoi avversari fremono e i tuoi nemici alzano la testa Contro il tuo popolo ordiscono trame e congiurano contro i tuoi protetti Hanno detto: «Venite, cancelliamoli come popolo e più non si ricordi il nome di Israele» Hanno tramato insieme concordi, contro di te hanno concluso un'alleanza le tende di Edom e gli Ismaeliti, Moab e gli Agareni Gebal, Ammon e Amalek la Palestina con gli abitanti di Tiro Anche Assur è loro alleato e ai figli di Lot presta man forte Trattali come Madian e Sisara, come Iabin al torrente di Kison essi furono distrutti a Endor, diventarono concime per la terra Rendi i loro principi come Oreb e Zeb, e come Zebee e Sàlmana tutti i loro capi essi dicevano: «I pascoli di Dio conquistiamoli per noi» Mio Dio, rendili come turbine, come pula dispersa dal vento Come il fuoco che brucia il bosco e come la fiamma che divora i monti così tu inseguili con la tua bufera e sconvolgili con il tuo uragano Copri di vergogna i loro volti perché cerchino il tuo nome, Signore Restino confusi e turbati per sempre, siano umiliati, periscano sappiano che tu hai nome «Signore», tu solo sei l'Altissimo su tutta la terra 84 Al maestro del coro. Su «I torchi...». Dei figli di Core. Salmo Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti L'anima mia languisce e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente Anche il passero trova la casa, la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente, anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni Cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe Vedi, Dio, nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove, stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi Poiché sole e scudo è il Signore Dio; il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine Signore degli eserciti, beato l'uomo che in te confida 85 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo Signore, sei stato buono con la tua terra, hai ricondotto i deportati di Giacobbe Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, hai cancellato tutti i suoi peccati Hai deposto tutto il tuo sdegno e messo fine alla tua grande ira Rialzaci, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi Forse per sempre sarai adirato con noi, di età in età estenderai il tuo sdegno Non tornerai tu forse a darci vita, perché in te gioisca il tuo popolo Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà la nostra terra Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo Quando il Signore elargirà il suo bene, la nostra terra darà il suo frutto Davanti a lui camminerà la giustizia e sulla via dei suoi passi la salvezza 86 Supplica. Di Davide. perché io sono povero e infelice Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, innalzo l'anima mia Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce della mia supplica Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido e tu mi esaudirai Fra gli dei nessuno è come te, Signore, e non c'è nulla che uguagli le tue opere Tutti i popoli che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, o Signore, per dare gloria al tuo nome grande tu sei e compi meraviglie: tu solo sei Dio Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini; donami un cuore semplice che tema il tuo nome Ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il cuore e darò gloria al tuo nome sempre perché grande con me è la tua misericordia: dal profondo degli inferi mi hai strappato Mio Dio, mi assalgono gli arroganti, una schiera di violenti attenta alla mia vita, non pongono te davanti ai loro occhi Ma tu, Signore, Dio di pietà, compassionevole, lento all'ira e pieno di amore, Dio fedele volgiti a me e abbi misericordia: dona al tuo servo la tua forza, salva il figlio della tua ancella Dammi un segno di benevolenza; vedano e siano confusi i miei nemici, perché tu, Signore, mi hai soccorso e consolato 87 Dei figli di Core. Salmo. Canto il Signore ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe Di te si dicono cose stupende, città di Dio Ricorderò Raab e Babilonia fra quelli che mi conoscono; ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: tutti là sono nati Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa e l'Altissimo la tiene salda» Il Signore scriverà nel libro dei popoli: «Là costui è nato» E danzando canteranno: «Sono in te tutte le mie sorgenti» 88 Canto. Salmo. Dei figli di Core. Al maestro del coro. Su «Macalat». Per canto. Maskil. Di Eman l'Ezraita Signore, Dio della mia salvezza, davanti a te grido giorno e notte Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l'orecchio al mio lamento Io sono colmo di sventure, la mia vita è vicina alla tomba Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, sono come un morto ormai privo di forza E' tra i morti il mio giaciglio, sono come gli uccisi stesi nel sepolcro, dei quali tu non conservi il ricordo e che la tua mano ha abbandonato Mi hai gettato nella fossa profonda, nelle tenebre e nell'ombra di morte Pesa su di me il tuo sdegno e con tutti i tuoi flutti mi sommergi Hai allontanato da me i miei compagni, mi hai reso per loro un orrore. Sono prigioniero senza scampo si consumano i miei occhi nel patire. Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani Compi forse prodigi per i morti? O sorgono le ombre a darti lode Si celebra forse la tua bontà nel sepolcro, la tua fedeltà negli inferi Nelle tenebre si conoscono forse i tuoi prodigi, la tua giustizia nel paese dell'oblio Ma io a te, Signore, grido aiuto, e al mattino giunge a te la mia preghiera Perché, Signore, mi respingi, perché mi nascondi il tuo volto Sono infelice e morente dall'infanzia, sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori Sopra di me è passata la tua ira, i tuoi spaventi mi hanno annientato mi circondano come acqua tutto il giorno, tutti insieme mi avvolgono Hai allontanato da me amici e conoscenti, mi sono compagne solo le tenebre 89 Maskil. Di Etan l'Ezraita Canterò senza fine le grazie del Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre» la tua fedeltà è fondata nei cieli «Ho stretto un'alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide mio servo stabilirò per sempre la tua discendenza, ti darò un trono che duri nei secoli» I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, la tua fedeltà nell'assemblea dei santi Chi sulle nubi è uguale al Signore, chi è simile al Signore tra gli angeli di Dio Dio è tremendo nell'assemblea dei santi, grande e terribile tra quanti lo circondano Chi è uguale a te, Signore, Dio degli eserciti? Sei potente, Signore, e la tua fedeltà ti fa corona Tu domini l'orgoglio del mare, tu plachi il tumulto dei suoi flutti Tu hai calpestato Raab come un vinto, con braccio potente hai disperso i tuoi nemici Tuoi sono i cieli, tua è la terra, tu hai fondato il mondo e quanto contiene il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati, il Tabor e l'Ermon cantano il tuo nome E' potente il tuo braccio, forte la tua mano, alta la tua destra Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, grazia e fedeltà precedono il tuo volto Beato il popolo che ti sa acclamare e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto esulta tutto il giorno nel tuo nome, nella tua giustizia trova la sua gloria Perché tu sei il vanto della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra potenza Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d'Israele Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo: «Ho portato aiuto a un prode, ho innalzato un eletto tra il mio popolo Ho trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l'ho consacrato la mia mano è il suo sostegno, il mio braccio è la sua forza Su di lui non trionferà il nemico, né l'opprimerà l'iniquo Annienterò davanti a lui i suoi nemici e colpirò quelli che lo odiano La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui e nel mio nome si innalzerà la sua potenza Stenderò sul mare la sua mano e sui fiumi la sua destra Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza Io lo costituirò mio primogenito, il più alto tra i re della terra Gli conserverò sempre la mia grazia, la mia alleanza gli sarà fedele Stabilirò per sempre la sua discendenza, il suo trono come i giorni del cielo Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge e non seguiranno i miei decreti se violeranno i miei statuti e non osserveranno i miei comandi punirò con la verga il loro peccato e con flagelli la loro colpa Ma non gli toglierò la mia grazia e alla mia fedeltà non verrò mai meno Non violerò la mia alleanza, non muterò la mia promessa Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre: certo non mentirò a Davide In eterno durerà la sua discendenza, il suo trono davanti a me quanto il sole sempre saldo come la luna, testimone fedele nel cielo» Ma tu lo hai respinto e ripudiato, ti sei adirato contro il tuo consacrato hai rotto l'alleanza con il tuo servo, hai profanato nel fango la sua corona Hai abbattuto tutte le sue mura e diroccato le sue fortezze tutti i passanti lo hanno depredato, è divenuto lo scherno dei suoi vicini Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali, hai fatto gioire tutti i suoi nemici Hai smussato il filo della sua spada e non l'hai sostenuto nella battaglia Hai posto fine al suo splendore, hai rovesciato a terra il suo trono Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza e lo hai coperto di vergogna Fino a quando, Signore, continuerai a tenerti nascosto, arderà come fuoco la tua ira Ricorda quant'è breve la mia vita. Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo Quale vivente non vedrà la morte, sfuggirà al potere degli inferi Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo, che per la tua fedeltà hai giurato a Davide Ricorda, Signore, l'oltraggio dei tuoi servi: porto nel cuore le ingiurie di molti popoli con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, insultano i passi del tuo consacrato Benedetto il Signore in eterno. Amen, amen 90 Preghiera. Di Mosè, uomo di Dio. di generazione in generazione Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio Tu fai ritornare l'uomo in polvere e dici: «Ritornate, figli dell'uomo» Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte Li annienti: li sommergi nel sonno; sono come l'erba che germoglia al mattino al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca Perché siamo distrutti dalla tua ira, siamo atterriti dal tuo furore Davanti a te poni le nostre colpe, i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, finiamo i nostri anni come un soffio Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo Chi conosce l'impeto della tua ira, tuo sdegno, con il timore a te dovuto Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore Volgiti, Signore; fino a quando? Muoviti a pietà dei tuoi servi Saziaci al mattino con la tua grazia: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni Rendici la gioia per i giorni di afflizione, per gli anni in cui abbiamo visto la sventura Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e la tua gloria ai loro figli Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: rafforza per noi l'opera delle nostre mani, l'opera delle nostre mani rafforza 91 Tu che abiti al riparo dell'Altissimo e dimori all'ombra dell'Onnipotente dì al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido» Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge Ti coprirà con le sue penne sotto le sue ali troverai rifugio La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i terrori della notte né la freccia che vola di giorno la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire Solo che tu guardi, con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi Poiché tuo rifugio è il Signore e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede Camminerai su aspidi e vipere, schiaccerai leoni e draghi Lo salverò, perché a me si è affidato; lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome Mi invocherà e gli darò risposta; presso di lui sarò nella sventura, lo salverò e lo renderò glorioso Lo sazierò di lunghi giorni e gli mostrerò la mia salvezza 92 Salmo. Canto. Per il giorno del sabato E' bello dar lode al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo annunziare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte sull'arpa a dieci corde e sulla lira, con canti sulla cetra Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, esulto per l'opera delle tue mani Come sono grandi le tue opere, Signore, quanto profondi i tuoi pensieri L'uomo insensato non intende e lo stolto non capisce se i peccatori germogliano come l'erba e fioriscono tutti i malfattori, li attende una rovina eterna ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore Ecco, i tuoi nemici, o Signore, ecco, i tuoi nemici periranno, saranno dispersi tutti i malfattori Tu mi doni la forza di un bùfalo, mi cospargi di olio splendente I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, e contro gli iniqui che mi assalgono i miei orecchi udranno cose infauste Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi per annunziare quanto è retto il Signore: mia roccia, in lui non c'è ingiustizia 93 Il Signore regna, si ammanta di splendore; il Signore si riveste, si cinge di forza; rende saldo il mondo, non sarà mai scosso Saldo è il tuo trono fin dal principio, da sempre tu sei Alzano i fiumi, Signore, alzano i fiumi la loro voce, alzano i fiumi il loro fragore Ma più potente delle voci di grandi acque, più potente dei flutti del mare, potente nell'alto è il Signore Degni di fede sono i tuoi insegnamenti, la santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore 94 Dio che fai giustizia, o Signore, Dio che fai giustizia: mostrati Alzati, giudice della terra, rendi la ricompensa ai superbi Fino a quando gli empi, Signore, fino a quando gli empi trionferanno Sparleranno, diranno insolenze, si vanteranno tutti i malfattori Signore, calpestano il tuo popolo, opprimono la tua eredità Uccidono la vedova e il forestiero, danno la morte agli orfani Dicono: «Il Signore non vede, il Dio di Giacobbe non se ne cura» Comprendete, insensati tra il popolo, stolti, quando diventerete saggi Chi ha formato l'orecchio, forse non sente? Chi ha plasmato l'occhio, forse non guarda Chi regge i popoli forse non castiga, lui che insegna all'uomo il sapere Il Signore conosce i pensieri dell'uomo: non sono che un soffio Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge per dargli riposo nei giorni di sventura, finché all'empio sia scavata la fossa Perché il Signore non respinge il suo popolo, la sua eredità non la può abbandonare ma il giudizio si volgerà a giustizia, la seguiranno tutti i retti di cuore Chi sorgerà per me contro i malvagi? Chi starà con me contro i malfattori Se il Signore non fosse il mio aiuto, in breve io abiterei nel regno del silenzio Quando dicevo: «Il mio piede vacilla», la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto Quand'ero oppresso dall'angoscia, il tuo conforto mi ha consolato Può essere tuo alleato un tribunale iniquo, che fa angherie contro la legge Si avventano contro la vita del giusto, e condannano il sangue innocente Ma il Signore è la mia difesa, roccia del mio rifugio è il mio Dio egli ritorcerà contro di essi la loro malizia, per la loro perfidia li farà perire, li farà perire il Signore, nostro Dio 95 Venite, applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia della nostra salvezza Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia Poiché grande Dio è il Signore, grande re sopra tutti gli dei Nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti Suo è il mare, egli l'ha fatto, le sue mani hanno plasmato la terra Venite, prostràti adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce Ascoltate oggi la sua voce: «Non indurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie perciò ho giurato nel mio sdegno: Non entreranno nel luogo del mio riposo» 96 Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi Grande è il Signore e degno di ogni lode, terribile sopra tutti gli dei Tutti gli dei delle nazioni sono un nulla, ma il Signore ha fatto i cieli Maestà e bellezza sono davanti a lui, potenza e splendore nel suo santuario Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza date al Signore la gloria del suo nome. Portate offerte ed entrate nei suoi atri prostratevi al Signore in sacri ornamenti. Tremi davanti a lui tutta la terra Dite tra i popoli: «Il Signore regna!». Sorregge il mondo, perché non vacilli; giudica le nazioni con rettitudine Gioiscano i cieli, esulti la terra, frema il mare e quanto racchiude esultino i campi e quanto contengono, si rallegrino gli alberi della forest davanti al Signore che viene, perché viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti 97 Il Signore regna, esulti la terra, gioiscano le isole tutte Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sono la base del suo trono Davanti a lui cammina il fuoco e brucia tutt'intorno i suoi nemici Le sue folgori rischiarano il mondo: vede e sussulta la terra I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra I cieli annunziano la sua giustizia e tutti i popoli contemplano la sua gloria Siano confusi tutti gli adoratori di statue e chi si gloria dei propri idoli. Si prostrino a lui tutti gli dei Ascolta Sion e ne gioisce, esultano le città di Giuda per i tuoi giudizi, Signore Perché tu sei, Signore, l'Altissimo su tutta la terra, tu sei eccelso sopra tutti gli dei Odiate il male, voi che amate il Signore: lui che custodisce la vita dei suoi fedeli li strapperà dalle mani degli empi Una luce si è levata per il giusto, gioia per i retti di cuore Rallegratevi, giusti, nel Signore, rendete grazie al suo santo nome 98 Salmo. perché ha compiuto prodigi. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa di Israele. Tutti i confini della terra hanno veduto la salvezza del nostro Dio Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia Cantate inni al Signore con l'arpa, con l'arpa e con suono melodioso con la tromba e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore Frema il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagn davanti al Signore che viene, che viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine 99 Il Signore regna, tremino i popoli; siede sui cherubini, si scuota la terra Grande è il Signore in Sion, eccelso sopra tutti i popoli Lodino il tuo nome grande e terribile, perché è santo Re potente che ami la giustizia, tu hai stabilito ciò che è retto, diritto e giustizia tu eserciti in Giacobbe Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, perché è santo Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, Samuele tra quanti invocano il suo nome: invocavano il Signore ed egli rispondeva Parlava loro da una colonna di nubi: obbedivano ai suoi comandi e alla legge che aveva loro dato Signore, Dio nostro, tu li esaudivi, eri per loro un Dio paziente, pur castigando i loro peccati Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi davanti al suo monte santo, perché santo è il Signore, nostro Dio 100 Salmo. In rendimento di grazie Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza Riconoscete che il Signore è Dio; egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome poiché buono è il Signore, eterna la sua misericordia, la sua fedeltà per ogni generazione 101 Di Davide. Salmo. voglio cantare inni a te, o Signore Agirò con saggezza nella via dell'innocenza: quando verrai a me? Camminerò con cuore integro, dentro la mia casa Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie; detesto chi fa il male, non mi sarà vicino Lontano da me il cuore perverso, il malvagio non lo voglio conoscere Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo farò perire; chi ha occhi altezzosi e cuore superbo non lo potrò sopportare I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perché restino a me vicino: chi cammina per la via integra sarà mio servitore Non abiterà nella mia casa, chi agisce con inganno, chi dice menzogne non starà alla mia presenza Sterminerò ogni mattino tutti gli empi del paese, per estirpare dalla città del Signore quanti operano il male 102 Preghiera di un afflitto che è stanco e sfoga dinanzi a Dio la sua angoscia Signore, ascolta la mia preghiera, a te giunga il mio grido Non nascondermi il tuo volto; nel giorno della mia angoscia piega verso di me l'orecchio. Quando ti invoco: presto, rispondimi Si dissolvono in fumo i miei giorni e come brace ardono le mie ossa Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce, dimentico di mangiare il mio pane Per il lungo mio gemere aderisce la mia pelle alle mie ossa Sono simile al pellicano del deserto, sono come un gufo tra le rovine Veglio e gemo come uccello solitario sopra un tetto Tutto il giorno mi insultano i miei nemici, furenti imprecano contro il mio nome Di cenere mi nutro come di pane, alla mia bevanda mescolo il pianto davanti alla tua collera e al tuo sdegno, perché mi sollevi e mi scagli lontano I miei giorni sono come ombra che declina, e io come erba inaridisco Ma tu, Signore, rimani in eterno, il tuo ricordo per ogni generazione Tu sorgerai, avrai pietà di Sion, perché è tempo di usarle misericordia: l'ora è giunta Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre e li muove a pietà la sua rovina I popoli temeranno il nome del Signore e tutti i re della terra la tua gloria quando il Signore avrà ricostruito Sion e sarà apparso in tutto il suo splendore Egli si volge alla preghiera del misero e non disprezza la sua supplica Questo si scriva per la generazione futura e un popolo nuovo darà lode al Signore Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario, dal cielo ha guardato la terra per ascoltare il gemito del prigioniero, per liberare i condannati a morte perché sia annunziato in Sion il nome del Signore e la sua lode in Gerusalemme quando si aduneranno insieme i popoli e i regni per servire il Signore Ha fiaccato per via la mia forza, ha abbreviato i miei giorni Io dico: Mio Dio, non rapirmi a metà dei miei giorni; i tuoi anni durano per ogni generazione In principio tu hai fondato la terra, i cieli sono opera delle tue mani Essi periranno, ma tu rimani, tutti si logorano come veste, come un abito tu li muterai ed essi passeranno Ma tu resti lo stesso e i tuoi anni non hanno fine I figli dei tuoi servi avranno una dimora, resterà salda davanti a te la loro discendenza 103 Di Davide. quanto è in me benedica il suo santo nome Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tanti suoi benefici Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue malattie salva dalla fossa la tua vita, ti corona di grazia e di misericordia egli sazia di beni i tuoi giorni e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza Il Signore agisce con giustizia e con diritto verso tutti gli oppressi Ha rivelato a Mosè le sue vie, ai figli d'Israele le sue opere Buono e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono come dista l'oriente dall'occidente, così allontana da noi le nostre colpe Come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono Perché egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere Come l'erba sono i giorni dell'uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce Lo investe il vento e più non esiste e il suo posto non lo riconosce Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono; la sua giustizia per i figli dei figli per quanti custodiscono la sua alleanza e ricordano di osservare i suoi precetti Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono e il suo regno abbraccia l'universo Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola Benedite il Signore, voi tutte, sue schiere, suoi ministri, che fate il suo volere Benedite il Signore, voi tutte opere sue, in ogni luogo del suo dominio. Benedici il Signore, anima mia 104 Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande! Rivestito di maestà e di splendore avvolto di luce come di un manto. Tu stendi il cielo come una tenda costruisci sulle acque la tua dimora, fai delle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento fai dei venti i tuoi messaggeri, delle fiamme guizzanti i tuoi ministri Hai fondato la terra sulle sue basi, mai potrà vacillare L'oceano l'avvolgeva come un manto, le acque coprivano le montagne Alla tua minaccia sono fuggite, al fragore del tuo tuono hanno tremato Emergono i monti, scendono le valli al luogo che hai loro assegnato Hai posto un limite alle acque: non lo passeranno, non torneranno a coprire la terra Fai scaturire le sorgenti nelle valli e scorrono tra i monti ne bevono tutte le bestie selvatiche e gli ònagri estinguono la loro sete Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo, cantano tra le fronde Dalle tue alte dimore irrighi i monti, con il frutto delle tue opere sazi la terra Fai crescere il fieno per gli armenti e l'erba al servizio dell'uomo, perché tragga alimento dalla terra il vino che allieta il cuore dell'uomo; l'olio che fa brillare il suo volto e il pane che sostiene il suo vigore Si saziano gli alberi del Signore, i cedri del Libano da lui piantati Là gli uccelli fanno il loro nido e la cicogna sui cipressi ha la sua casa Per i camosci sono le alte montagne, le rocce sono rifugio per gli iràci Per segnare le stagioni hai fatto la luna e il sole che conosce il suo tramonto Stendi le tenebre e viene la notte e vagano tutte le bestie della foresta ruggiscono i leoncelli in cerca di preda e chiedono a Dio il loro cibo Sorge il sole, si ritirano e si accovacciano nelle tane Allora l'uomo esce al suo lavoro, per la sua fatica fino a sera Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature Ecco il mare spazioso e vasto: lì guizzano senza numero animali piccoli e grandi Lo solcano le navi, il Leviatàn che hai plasmato perché in esso si diverta Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno Tu lo provvedi, essi lo raccolgono, tu apri la mano, si saziano di beni Se nascondi il tuo volto, vengono meno, togli loro il respiro, muoiono e ritornano nella loro polvere Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra La gloria del Signore sia per sempre; gioisca il Signore delle sue opere Egli guarda la terra e la fa sussultare, tocca i monti ed essi fumano Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare al mio Dio finché esisto A lui sia gradito il mio canto; la mia gioia è nel Signore Scompaiano i peccatori dalla terra e più non esistano gli empi. Benedici il Signore, anima mia 105 Alleluia. proclamate tra i popoli le sue opere Cantate a lui canti di gioia, meditate tutti i suoi prodigi Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto Ricordate le meraviglie che ha compiute, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca voi stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto E' lui il Signore, nostro Dio, su tutta la terra i suoi giudizi Ricorda sempre la sua alleanza: parola data per mille generazioni l'alleanza stretta con Abramo e il suo giuramento ad Isacco La stabilì per Giacobbe come legge, come alleanza eterna per Israele «Ti darò il paese di Cànaan come eredità a voi toccata in sorte» Quando erano in piccolo numero, pochi e forestieri in quella terra e passavano di paese in paese, da un regno ad un altro popolo non permise che alcuno li opprimesse e castigò i re per causa loro «Non toccate i miei consacrati, non fate alcun male ai miei profeti» Chiamò la fame sopra quella terra e distrusse ogni riserva di pane Davanti a loro mandò un uomo, Giuseppe, venduto come schiavo Gli strinsero i piedi con ceppi, il ferro gli serrò la gola finché si avverò la sua predizione e la parola del Signore gli rese giustizia Il re mandò a scioglierlo, il capo dei popoli lo fece liberare lo pose signore della sua casa, capo di tutti i suoi averi per istruire i capi secondo il suo giudizio e insegnare la saggezza agli anziani E Israele venne in Egitto, Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, lo rese più forte dei suoi nemici Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, contro i suoi servi agirono con ingann Mandò Mosè suo servo e Aronne che si era scelto Compì per mezzo loro i segni promessi e nel paese di Cam i suoi prodigi Mandò le tenebre e si fece buio, ma resistettero alle sue parole Cambiò le loro acque in sangue e fece morire i pesci Il loro paese brulicò di rane fino alle stanze dei loro sovrani Diede un ordine e le mosche vennero a sciami e le zanzare in tutto il loro paese Invece delle piogge mandò loro la grandine, vampe di fuoco sul loro paese Colpì le loro vigne e i loro fichi, schiantò gli alberi della loro terra Diede un ordine e vennero le locuste e bruchi senza numero divorarono tutta l'erba del paese e distrussero il frutto del loro suolo Colpì nel loro paese ogni primogenito, tutte le primizie del loro vigore Fece uscire il suo popolo con argento e oro, fra le tribù non c'era alcun infermo L'Egitto si rallegrò della loro partenza perché su di essi era piombato il terrore Distese una nube per proteggerli e un fuoco per illuminarli di notte Alla loro domanda fece scendere le quaglie e li saziò con il pane del cielo Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque, scorrevano come fiumi nel deserto perché ricordò la sua parola santa data ad Abramo suo servo Fece uscire il suo popolo con esultanza, i suoi eletti con canti di gioia Diede loro le terre dei popoli, ereditarono la fatica delle genti perché custodissero i suoi decreti e obbedissero alle sue leggi 106 Alleluia. perché eterna è la sua misericordia Chi può narrare i prodigi del Signore, far risuonare tutta la sua lode Beati coloro che agiscono con giustizia e praticano il diritto in ogni tempo Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo, visitaci con la tua salvezza perché vediamo la felicità dei tuoi eletti, godiamo della gioia del tuo popolo, ci gloriamo con la tua eredità Abbiamo peccato come i nostri padri, abbiamo fatto il male, siamo stati empi I nostri padri in Egitto non compresero i tuoi prodigi, non ricordarono tanti tuoi benefici e si ribellarono presso il mare, presso il mar Rosso Ma Dio li salvò per il suo nome, per manifestare la sua potenza Minacciò il mar Rosso e fu disseccato, li condusse tra i flutti come per un deserto li salvò dalla mano di chi li odiava, li riscattò dalla mano del nemico L'acqua sommerse i loro avversari; nessuno di essi sopravvisse Allora credettero alle sue parole e cantarono la sua lode Ma presto dimenticarono le sue opere, non ebbero fiducia nel suo disegno arsero di brame nel deserto, e tentarono Dio nella steppa Concesse loro quanto domandavano e saziò la loro ingordigia Divennero gelosi di Mosè negli accampamenti, e di Aronne, il consacrato del Signore Allora si aprì la terra e inghiottì Datan, e seppellì l'assemblea di Abiron Divampò il fuoco nella loro fazione e la fiamma divorò i ribelli Si fabbricarono un vitello sull'Oreb, si prostrarono a un'immagine di metallo fuso scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia fieno Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi prodigi nel paese di Cam, cose terribili presso il mar Rosso E aveva gia deciso di sterminarli, se Mosè suo eletto non fosse stato sulla breccia di fronte a lui, per stornare la sua collera dallo sterminio Rifiutarono un paese di delizie, non credettero alla sua parola Mormorarono nelle loro tende, non ascoltarono la voce del Signore Egli alzò la mano su di loro giurando di abbatterli nel deserto di disperdere i loro discendenti tra le genti e disseminarli per il paese Si asservirono a Baal-Peor e mangiarono i sacrifici dei morti provocarono Dio con tali azioni e tra essi scoppiò una pestilenza Ma Finees si alzò e si fece giudice, allora cessò la pest e gli fu computato a giustizia presso ogni generazione, sempre Lo irritarono anche alle acque di Meriba e Mosè fu punito per causa loro perché avevano inasprito l'animo suo ed egli disse parole insipienti Non sterminarono i popoli come aveva ordinato il Signore ma si mescolarono con le nazioni e impararono le opere loro Servirono i loro idoli e questi furono per loro un tranello Immolarono i loro figli e le loro figlie agli dei falsi Versarono sangue innocente, il sangue dei figli e delle figlie sacrificati agli idoli di Canaan; la terra fu profanata dal sangue si contaminarono con le opere loro, si macchiarono con i loro misfatti L'ira del Signore si accese contro il suo popolo, ebbe in orrore il suo possesso e li diede in balìa dei popoli, li dominarono i loro avversari li oppressero i loro nemici e dovettero piegarsi sotto la loro mano Molte volte li aveva liberati; ma essi si ostinarono nei loro disegni e per le loro iniquità furono abbattuti Pure, egli guardò alla loro angoscia quando udì il loro grido Si ricordò della sua alleanza con loro, si mosse a pietà per il suo grande amore Fece loro trovare grazia presso quanti li avevano deportati Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici di mezzo ai popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode Benedetto il Signore, Dio d'Israele da sempre, per sempre. Tutto il popolo dica: Amen 107 Alleluia. perché eterna è la sua misericordia Lo dicano i riscattati del Signore, che egli liberò dalla mano del nemic e radunò da tutti i paesi, dall'oriente e dall'occidente, dal settentrione e dal mezzogiorno Vagavano nel deserto, nella steppa, non trovavano il cammino per una città dove abitare Erano affamati e assetati, veniva meno la loro vita Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie Li condusse sulla via retta, perché camminassero verso una città dove abitare Ringrazino il Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi a favore degli uomini poiché saziò il desiderio dell'assetato, e l'affamato ricolmò di beni Abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte, prigionieri della miseria e dei ceppi perché si erano ribellati alla parola di Dio e avevano disprezzato il disegno dell'Altissimo Egli piegò il loro cuore sotto le sventure; cadevano e nessuno li aiutava Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte e spezzò le loro catene Ringrazino il Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi a favore degli uomini perché ha infranto le porte di bronzo e ha spezzato le barre di ferro Stolti per la loro iniqua condotta, soffrivano per i loro misfatti rifiutavano ogni nutrimento e gia toccavano le soglie della morte Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie Mandò la sua parola e li fece guarire, li salvò dalla distruzione Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi a favore degli uomini Offrano a lui sacrifici di lode, narrino con giubilo le sue opere Coloro che solcavano il mare sulle navi e commerciavano sulle grandi acque videro le opere del Signore, i suoi prodigi nel mare profondo Egli parlò e fece levare un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti Salivano fino al cielo, scendevano negli abissi; la loro anima languiva nell'affanno Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi, tutta la loro perizia era svanita Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie Ridusse la tempesta alla calma, tacquero i flutti del mare Si rallegrarono nel vedere la bonaccia ed egli li condusse al porto sospirato Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi a favore degli uomini Lo esaltino nell'assemblea del popolo, lo lodino nel consesso degli anziani Ridusse i fiumi a deserto, a luoghi aridi le fonti d'acqu e la terra fertile a palude per la malizia dei suoi abitanti Ma poi cambiò il deserto in lago, e la terra arida in sorgenti d'acqua Là fece dimorare gli affamati ed essi fondarono una città dove abitare Seminarono campi e piantarono vigne, e ne raccolsero frutti abbondanti Li benedisse e si moltiplicarono, non lasciò diminuire il loro bestiame Ma poi, ridotti a pochi, furono abbattuti, perché oppressi dalle sventure e dal dolore Colui che getta il disprezzo sui potenti, li fece vagare in un deserto senza strade Ma risollevò il povero dalla miseria e rese le famiglie numerose come greggi Vedono i giusti e ne gioiscono e ogni iniquo chiude la sua bocca Chi è saggio osservi queste cose e comprenderà la bontà del Signore 108 Canto. Salmo. Di Davide Saldo è il mio cuore, Dio, saldo è il mio cuore: voglio cantare inni, anima mia Svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l'aurora Ti loderò tra i popoli, Signore, a te canterò inni tra le genti perché la tua bontà è grande fino ai cieli e la tua verità fino alle nubi Innàlzati, Dio, sopra i cieli, su tutta la terra la tua gloria Perché siano liberati i tuoi amici Dio ha parlato nel suo santuario: «Esulterò, voglio dividere Sichem e misurare la valle di Succot mio è Gàlaad, mio Manasse, Efraim è l'elmo del mio capo, Giuda il mio scettro Moab è il catino per lavarmi, sull'Idumea getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò vittoria» Chi mi guiderà alla città fortificata, chi mi condurrà fino all'Idumea Non forse tu, Dio, che ci hai respinti e più non esci, Dio, con i nostri eserciti Contro il nemico portaci soccorso, poiché vana è la salvezza dell'uomo Con Dio noi faremo cose grandi ed egli annienterà chi ci opprime 109 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo poiché contro di me si sono aperte la bocca dell'empio e dell'uomo di frode; parlano di me con lingua di menzogna Mi investono con parole di odio, mi combattono senza motivo In cambio del mio amore mi muovono accuse, mentre io sono in preghiera Mi rendono male per bene e odio in cambio di amore Suscita un empio contro di lui e un accusatore stia alla sua destra Citato in giudizio, risulti colpevole e il suo appello si risolva in condanna Pochi siano i suoi giorni e il suo posto l'occupi un altro I suoi figli rimangano orfani e vedova sua moglie Vadano raminghi i suoi figli, mendicando, siano espulsi dalle loro case in rovina L'usuraio divori tutti i suoi averi e gli estranei faccian preda del suo lavoro Nessuno gli usi misericordia, nessuno abbia pietà dei suoi orfani La sua discendenza sia votata allo sterminio, nella generazione che segue sia cancellato il suo nome L'iniquità dei suoi padri sia ricordata al Signore, il peccato di sua madre non sia mai cancellato Siano davanti al Signore sempre ed egli disperda dalla terra il loro ricordo Perché ha rifiutato di usare misericordia e ha perseguitato il misero e l'indigente, per far morire chi è affranto di cuore Ha amato la maledizione: ricada su di lui! Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani Si è avvolto di maledizione come di un mantello: è penetrata come acqua nel suo intimo e come olio nelle sue ossa Sia per lui come vestito che lo avvolge, come cintura che sempre lo cinge Sia questa da parte del Signore la ricompensa per chi mi accusa, per chi dice male contro la mia vita Ma tu, Signore Dio, agisci con me secondo il tuo nome: salvami, perché buona è la tua grazia Io sono povero e infelice e il mio cuore è ferito nell'intimo Scompaio come l'ombra che declina, sono sbattuto come una locusta Le mie ginocchia vacillano per il digiuno, il mio corpo è scarno e deperisce Sono diventato loro oggetto di scherno, quando mi vedono scuotono il capo Aiutami, Signore mio Dio, salvami per il tuo amore Sappiano che qui c'è la tua mano: tu, Signore, tu hai fatto questo Maledicano essi, ma tu benedicimi; insorgano quelli e arrossiscano, ma il tuo servo sia nella gioia Sia coperto di infamia chi mi accusa e sia avvolto di vergogna come d'un mantello Alta risuoni sulle mie labbra la lode del Signore, lo esalterò in una grande assemblea poiché si è messo alla destra del povero per salvare dai giudici la sua vita 110 Di Davide. Salmo. «Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi» Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: «Domina in mezzo ai tuoi nemici A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato» Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek» Il Signore è alla tua destra, annienterà i re nel giorno della sua ira Giudicherà i popoli: in mezzo a cadaveri ne stritolerà la testa su vasta terra Lungo il cammino si disseta al torrente e solleva alta la testa 111 Alleluia. nel consesso dei giusti e nell'assemblea Grandi le opere del Signore, le contemplino coloro che le amano Le sue opere sono splendore di bellezza, la sua giustizia dura per sempre Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: pietà e tenerezza è il Signore Egli dà il cibo a chi lo teme, si ricorda sempre della sua alleanza Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere, gli diede l'eredità delle genti Le opere delle sue mani sono verità e giustizia, stabili sono tutti i suoi comandi immutabili nei secoli, per sempre, eseguiti con fedeltà e rettitudine Mandò a liberare il suo popolo, stabilì la sua alleanza per sempre Santo e terribile il suo nome. Principio della saggezza è il timore del Signore, saggio è colui che gli è fedele; la lode del Signore è senza fine 112 Alleluia. e trova grande gioia nei suoi comandamenti Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza dei giusti sarà benedetta Onore e ricchezza nella sua casa, la sua giustizia rimane per sempre Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, buono, misericordioso e giusto Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia Egli non vacillerà in eterno: Il giusto sarà sempre ricordato Non temerà annunzio di sventura, saldo è il suo cuore, confida nel Signore Sicuro è il suo cuore, non teme, finché trionferà dei suoi nemici Egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua potenza s'innalza nella gloria L'empio vede e si adira, digrigna i denti e si consuma. Ma il desiderio degli empi fallisce 113 Alleluia. lodate il nome del Signore Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore Su tutti i popoli eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alt e si china a guardare nei cieli e sulla terra Solleva l'indigente dalla polvere, dall'immondizia rialza il povero per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo Fa abitare la sterile nella sua casa quale madre gioiosa di figli 114 Alleluia. la casa di Giacobbe da un popolo barbaro Giuda divenne il suo santuario, Israele il suo dominio Il mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro i monti saltellarono come arieti, le colline come agnelli di un gregge Che hai tu, mare, per fuggire, e tu, Giordano, perché torni indietro Perché voi monti saltellate come arieti e voi colline come agnelli di un gregge Trema, o terra, davanti al Signore, davanti al Dio di Giacobbe che muta la rupe in un lago, la roccia in sorgenti d'acqua 115 Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria, per la tua fedeltà, per la tua grazia Perché i popoli dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?» Il nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole Gli idoli delle genti sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano Hanno mani e non palpano, hanno piedi e non camminano; dalla gola non emettono suoni Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida Israele confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo Confida nel Signore la casa di Aronne: egli è loro aiuto e loro scudo Confida nel Signore, chiunque lo teme: egli è loro aiuto e loro scudo Il Signore si ricorda di noi, ci benedice: benedice la casa d'Israele, benedice la casa di Aronne Il Signore benedice quelli che lo temono, benedice i piccoli e i grandi Vi renda fecondi il Signore, voi e i vostri figli Siate benedetti dal Signore che ha fatto cielo e terra I cieli sono i cieli del Signore, ma ha dato la terra ai figli dell'uomo Non i morti lodano il Signore, né quanti scendono nella tomba Ma noi, i viventi, benediciamo il Signore ora e sempre 116 Alleluia. il grido della mia preghiera Verso di me ha teso l'orecchio nel giorno in cui lo invocavo Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi. Mi opprimevano tristezza e angosci e ho invocato il nome del Signore: «Ti prego, Signore, salvami» Buono e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso Il Signore protegge gli umili: ero misero ed egli mi ha salvato Ritorna, anima mia, alla tua pace, poiché il Signore ti ha beneficato egli mi ha sottratto dalla morte, ha liberato i miei occhi dalle lacrime, ha preservato i miei piedi dalla caduta Camminerò alla presenza del Signore sulla terra dei viventi Alleluia. «Sono troppo infelice» Ho detto con sgomento: «Ogni uomo è inganno» Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore Adempirò i miei voti al Signore, davanti a tutto il suo popolo Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli Sì, io sono il tuo servo, Signore, io sono tuo servo, figlio della tua ancella; hai spezzato le mie catene A te offrirò sacrifici di lode e invocherò il nome del Signore Adempirò i miei voti al Signore e davanti a tutto il suo popolo negli atri della casa del Signore, in mezzo a te, Gerusalemme 117 Alleluia. voi tutte, nazioni, dategli gloria perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura in eterno 118 Alleluia. perché eterna è la sua misericordia Dica Israele che egli è buono: eterna è la sua misericordia Lo dica la casa di Aronne: eterna è la sua misericordia Lo dica chi teme Dio: eterna è la sua misericordia Nell'angoscia ho gridato al Signore, mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può farmi l'uomo Il Signore è con me, è mio aiuto, sfiderò i miei nemici E' meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo E' meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti Tutti i popoli mi hanno circondato, ma nel nome del Signore li ho sconfitti Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, ma nel nome del Signore li ho sconfitti Mi hanno circondato come api, come fuoco che divampa tra le spine, ma nel nome del Signore li ho sconfitti Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, ma il Signore è stato mio aiuto Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza Grida di giubilo e di vittoria, nelle tende dei giusti: la destra del Signore ha fatto meraviglie la destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto meraviglie Non morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore Il Signore mi ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte Apritemi le porte della giustizia: voglio entrarvi e rendere grazie al Signore E' questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, perché sei stato la mia salvezza La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d'angolo ecco l'opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso Dona, Signore, la tua salvezza, dona, Signore, la vittoria Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore Dio, il Signore è nostra luce. Ordinate il corteo con rami frondosi fino ai lati dell'altare Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, sei il mio Dio e ti esalto Celebrate il Signore, perché è buono: perché eterna è la sua misericordia 119 Alleluia. che cammina nella legge del Signore Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore Non commette ingiustizie, cammina per le sue vie Tu hai dato i tuoi precetti perché siano osservati fedelmente Siano diritte le mie vie, nel custodire i tuoi decreti Allora non dovrò arrossire se avrò obbedito ai tuoi comandi Ti loderò con cuore sincero quando avrò appreso le tue giuste sentenze Voglio osservare i tuoi decreti: non abbandonarmi mai Come potrà un giovane tenere pura la sua via? Custodendo le tue parole Con tutto il cuore ti cerco: non farmi deviare dai tuoi precetti Conservo nel cuore le tue parole per non offenderti con il peccato Benedetto sei tu, Signore; mostrami il tuo volere Con le mie labbra ho enumerato tutti i giudizi della tua bocca Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia più che in ogni altro bene Voglio meditare i tuoi comandamenti, considerare le tue vie Nella tua volontà è la mia gioia; mai dimenticherò la tua parola Sii buono con il tuo servo e avrò vita, custodirò la tua parola Aprimi gli occhi perché io veda le meraviglie della tua legge Io sono straniero sulla terra, non nascondermi i tuoi comandi Io mi consumo nel desiderio dei tuoi precetti in ogni tempo Tu minacci gli orgogliosi; maledetto chi devìa dai tuoi decreti Allontana da me vergogna e disprezzo, perché ho osservato le tue leggi Siedono i potenti, mi calunniano, ma il tuo servo medita i tuoi decreti Anche i tuoi ordini sono la mia gioia, miei consiglieri i tuoi precetti Io sono prostrato nella polvere; dammi vita secondo la tua parola Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto; insegnami i tuoi voleri Fammi conoscere la via dei tuoi precetti e mediterò i tuoi prodigi Io piango nella tristezza; sollevami secondo la tua promessa Tieni lontana da me la via della menzogna, fammi dono della tua legge Ho scelto la via della giustizia, mi sono proposto i tuoi giudizi Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore, che io non resti confuso Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti e la seguirò sino alla fine Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge e la custodisca con tutto il cuore Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi, perché in esso è la mia gioia Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso la sete del guadagno Distogli i miei occhi dalle cose vane, fammi vivere sulla tua via Con il tuo servo sii fedele alla parola che hai data, perché ti si tema Allontana l'insulto che mi sgomenta, poiché i tuoi giudizi sono buoni Ecco, desidero i tuoi comandamenti; per la tua giustizia fammi vivere Venga a me, Signore, la tua grazia, la tua salvezza secondo la tua promessa a chi mi insulta darò una risposta, perché ho fiducia nella tua parola Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera, perché confido nei tuoi giudizi Custodirò la tua legge per sempre, nei secoli, in eterno Sarò sicuro nel mio cammino, perché ho ricercato i tuoi voleri Davanti ai re parlerò della tua alleanza senza temere la vergogna Gioirò per i tuoi comandi che ho amati Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo, mediterò le tue leggi Ricorda la promessa fatta al tuo servo, con la quale mi hai dato speranza Questo mi consola nella miseria: la tua parola mi fa vivere I superbi mi insultano aspramente, ma non devìo dalla tua legge Ricordo i tuoi giudizi di un tempo, Signore, e ne sono consolato M'ha preso lo sdegno contro gli empi che abbandonano la tua legge Sono canti per me i tuoi precetti, nella terra del mio pellegrinaggio Ricordo il tuo nome lungo la notte e osservo la tua legge, Signore Tutto questo mi accade perché ho custodito i tuoi precetti La mia sorte, ho detto, Signore, è custodire le tue parole Con tutto il cuore ti ho supplicato, fammi grazia secondo la tua promessa Ho scrutato le mie vie, ho rivolto i miei passi verso i tuoi comandamenti Sono pronto e non voglio tardare a custodire i tuoi decreti I lacci degli empi mi hanno avvinto, ma non ho dimenticato la tua legge Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode per i tuoi giusti decreti Sono amico di coloro che ti sono fedeli e osservano i tuoi precetti Del tuo amore, Signore, è piena la terra; insegnami il tuo volere Hai fatto il bene al tuo servo, Signore, secondo la tua parola Insegnami il senno e la saggezza, perché ho fiducia nei tuoi comandamenti Prima di essere umiliato andavo errando, ma ora osservo la tua parola Tu sei buono e fai il bene, insegnami i tuoi decreti Mi hanno calunniato gli insolenti, ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti Torpido come il grasso è il loro cuore, ma io mi diletto della tua legge Bene per me se sono stato umiliato, perché impari ad obbedirti La legge della tua bocca mi è preziosa più di mille pezzi d'oro e d'argento Le tue mani mi hanno fatto e plasmato; fammi capire e imparerò i tuoi comandi I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia, perché ho sperato nella tua parola Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi e con ragione mi hai umiliato Mi consoli la tua grazia, secondo la tua promessa al tuo servo Venga su di me la tua misericordia e avrò vita, poiché la tua legge è la mia gioia Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono; io mediterò la tua legge Si volgano a me i tuoi fedeli e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti, perché non resti confuso Mi consumo nell'attesa della tua salvezza, spero nella tua parola Si consumano i miei occhi dietro la tua promessa, mentre dico: «Quando mi darai conforto?» Io sono come un otre esposto al fumo, ma non dimentico i tuoi insegnamenti Quanti saranno i giorni del tuo servo? Quando farai giustizia dei miei persecutori Mi hanno scavato fosse gli insolenti che non seguono la tua legge Verità sono tutti i tuoi comandi; a torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto Per poco non mi hanno bandito dalla terra, ma io non ho abbandonato i tuoi precetti Secondo il tuo amore fammi vivere e osserverò le parole della tua bocca La tua parola, Signore, è stabile come il cielo La tua fedeltà dura per ogni generazione; hai fondato la terra ed essa è salda Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi, perché ogni cosa è al tuo servizio Se la tua legge non fosse la mia gioia, sarei perito nella mia miseria Mai dimenticherò i tuoi precetti: per essi mi fai vivere Io sono tuo: salvami, perché ho cercato il tuo volere Gli empi mi insidiano per rovinarmi, ma io medito i tuoi insegnamenti Di ogni cosa perfetta ho visto il limite, ma la tua legge non ha confini Quanto amo la tua legge, Signore; tutto il giorno la vado meditando Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici, perché sempre mi accompagna Sono più saggio di tutti i miei maestri, perché medito i tuoi insegnamenti Ho più senno degli anziani, perché osservo i tuoi precetti Tengo lontano i miei passi da ogni via di male, per custodire la tua parola Non mi allontano dai tuoi giudizi, perché sei tu ad istruirmi Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: più del miele per la mia bocca Dai tuoi decreti ricevo intelligenza, per questo odio ogni via di menzogna Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino Ho giurato, e lo confermo, di custodire i tuoi precetti di giustizia Sono stanco di soffrire, Signore, dammi vita secondo la tua parola Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, insegnami i tuoi giudizi La mia vita è sempre in pericolo, ma non dimentico la tua legge Gli empi mi hanno teso i loro lacci, ma non ho deviato dai tuoi precetti Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, sono essi la gioia del mio cuore Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti, in essi è la mia ricompensa per sempre Detesto gli animi incostanti, io amo la tua legge Tu sei mio rifugio e mio scudo, spero nella tua parola Allontanatevi da me o malvagi, osserverò i precetti del mio Dio Sostienimi secondo la tua parola e avrò vita, non deludermi nella mia speranza Sii tu il mio aiuto e sarò salvo, gioirò sempre nei tuoi precetti Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti, perché la sua astuzia è fallace Consideri scorie tutti gli empi della terra, perciò amo i tuoi insegnamenti Tu fai fremere di spavento la mia carne, io temo i tuoi giudizi Ho agito secondo diritto e giustizia; non abbandonarmi ai miei oppressori Assicura il bene al tuo servo; non mi opprimano i superbi I miei occhi si consumano nell'attesa della tua salvezza e della tua parola di giustizia Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore e insegnami i tuoi comandamenti Io sono tuo servo, fammi comprendere e conoscerò i tuoi insegnamenti E' tempo che tu agisca, Signore; hanno violato la tua legge Perciò amo i tuoi comandamenti più dell'oro, più dell'oro fino Per questo tengo cari i tuoi precetti e odio ogni via di menzogna Meravigliosa è la tua alleanza, per questo le sono fedele La tua parola nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici Apro anelante la bocca, perché desidero i tuoi comandamenti Volgiti a me e abbi misericordia, tu che sei giusto per chi ama il tuo nome Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola e su di me non prevalga il male Salvami dall'oppressione dell'uomo e obbedirò ai tuoi precetti Fà risplendere il volto sul tuo servo e insegnami i tuoi comandamenti Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, perché non osservano la tua legge Tu sei giusto, Signore, e retto nei tuoi giudizi Con giustizia hai ordinato le tue leggi e con fedeltà grande Mi divora lo zelo della tua casa, perché i miei nemici dimenticano le tue parole Purissima è la tua parola, il tuo servo la predilige Io sono piccolo e disprezzato, ma non trascuro i tuoi precetti La tua giustizia è giustizia eterna e verità è la tua legge Angoscia e affanno mi hanno colto, ma i tuoi comandi sono la mia gioia Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre, fammi comprendere e avrò la vita T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi; custodirò i tuoi precetti Io ti chiamo, salvami, e seguirò i tuoi insegnamenti Precedo l'aurora e grido aiuto, spero sulla tua parola I miei occhi prevengono le veglie per meditare sulle tue promesse Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia; Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio A tradimento mi assediano i miei persecutori, sono lontani dalla tua legge Ma tu, Signore, sei vicino, tutti i tuoi precetti sono veri Da tempo conosco le tue testimonianze che hai stabilite per sempre Vedi la mia miseria, salvami, perché non ho dimenticato la tua legge Difendi la mia causa, riscattami, secondo la tua parola fammi vivere Lontano dagli empi è la salvezza, perché non cercano il tuo volere Le tue misericordie sono grandi, Signore, secondo i tuoi giudizi fammi vivere Sono molti i persecutori che mi assalgono, ma io non abbandono le tue leggi Ho visto i ribelli e ne ho provato ribrezzo, perché non custodiscono la tua parola Vedi che io amo i tuoi precetti, Signore, secondo la tua grazia dammi vita La verità è principio della tua parola, resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia I potenti mi perseguitano senza motivo, ma il mio cuore teme le tue parole Io gioisco per la tua promessa, come uno che trova grande tesoro Odio il falso e lo detesto, amo la tua legge Sette volte al giorno io ti lodo per le sentenze della tua giustizia Grande pace per chi ama la tua legge, nel suo cammino non trova inciampo Aspetto da te la salvezza, Signore, e obbedisco ai tuoi comandi Io custodisco i tuoi insegnamenti e li amo sopra ogni cosa Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti: davanti a te sono tutte le mie vie Giunga il mio grido fino a te, Signore, fammi comprendere secondo la tua parola Venga al tuo volto la mia supplica, salvami secondo la tua promessa Scaturisca dalle mie labbra la tua lode, poiché mi insegni i tuoi voleri La mia lingua canti le tue parole, perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti Mi venga in aiuto la tua mano, poiché ho scelto i tuoi precetti Desidero la tua salvezza, Signore, e la tua legge è tutta la mia gioia Possa io vivere e darti lode, mi aiutino i tuoi giudizi Come pecora smarrita vado errando; cerca il tuo servo, perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti 120 Canto delle ascensioni. ed egli mi ha risposto Signore, libera la mia vita dalle labbra di menzogna, dalla lingua ingannatrice Che ti posso dare, come ripagarti, lingua ingannatrice Frecce acute di un prode, con carboni di ginepro Me infelice: abito straniero in Mosoch, dimoro fra le tende di Cedar Troppo io ho dimorato con chi detesta la pace Io sono per la pace, ma quando ne parlo, essi vogliono la guerra 121 Canto delle ascensioni. da dove mi verrà l'aiuto Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d'Israele Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre 122 Canto delle ascensioni. Di Davide. «Andremo alla casa del Signore» E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme Gerusalemme è costruita come città salda e compatta Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il nome del Signore Là sono posti i seggi del giudizio, i seggi della casa di Davide Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su di te sia pace!» Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene 123 Canto delle ascensioni. Di Davide. a te che abiti nei cieli Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni; come gli occhi della schiava, alla mano della sua padrona, così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi Pietà di noi, Signore, pietà di noi, gia troppo ci hanno colmato di scherni noi siamo troppo sazi degli scherni dei gaudenti, del disprezzo dei superbi 124 Canto delle ascensioni. Di Davide. - lo dica Israele se il Signore non fosse stato con noi, quando uomini ci assalirono ci avrebbero inghiottiti vivi, nel furore della loro ira Le acque ci avrebbero travolti; un torrente ci avrebbe sommersi ci avrebbero travolti acque impetuose Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati, in preda ai loro denti Noi siamo stati liberati come un uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati Il nostro aiuto è nel nome del Signore che ha fatto cielo e terra 125 Canto delle ascensioni. non vacilla, è stabile per sempre I monti cingono Gerusalemme: il Signore è intorno al suo popolo ora e sempre Egli non lascerà pesare lo scettro degli empi sul possesso dei giusti, perché i giusti non stendano le mani a compiere il male La tua bontà, Signore, sia con i buoni e con i retti di cuore Quelli che vanno per sentieri tortuosi il Signore li accomuni alla sorte dei malvagi. Pace su Israele 126 Canto delle ascensioni. ci sembrava di sognare Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. Allora si diceva tra i popoli: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro» Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di gioia Riconduci, Signore, i nostri prigionieri, come i torrenti del Negheb Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo Nell'andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni 127 Canto delle ascensioni. Di Salomone. invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno Ecco, dono del Signore sono i figli, è sua grazia il frutto del grembo Come frecce in mano a un eroe sono i figli della giovinezza Beato l'uomo che ne ha piena la faretra: non resterà confuso quando verrà a trattare alla porta con i propri nemici 128 Canto delle ascensioni. e cammina nelle sue vie Vivrai del lavoro delle tue mani, sarai felice e godrai d'ogni bene La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa Così sarà benedetto l'uomo che teme il Signore Ti benedica il Signore da Sion! Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme per tutti i giorni della tua vita Possa tu vedere i figli dei tuoi figli. Pace su Israele 129 Canto delle ascensioni. - lo dica Israele dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, ma non hanno prevalso Sul mio dorso hanno arato gli aratori, hanno fatto lunghi solchi Il Signore è giusto: ha spezzato il giogo degli empi Siano confusi e volgano le spalle quanti odiano Sion Siano come l'erba dei tetti: prima che sia strappata, dissecca non se ne riempie la mano il mietitore, né il grembo chi raccoglie covoni I passanti non possono dire: «La benedizione del Signore sia su di voi, vi benediciamo nel nome del Signore» 130 Canto delle ascensioni Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe 131 Canto delle ascensioni. Di Davide. e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l'anima mia Speri Israele nel Signore, ora e sempre 132 Canto delle ascensioni. di tutte le sue prove quando giurò al Signore, al Potente di Giacobbe fece voto «Non entrerò sotto il tetto della mia casa, non mi stenderò sul mio giaciglio non concederò sonno ai miei occhi né riposo alle mie palpebre finché non trovi una sede per il Signore, una dimora per il Potente di Giacobbe» Ecco, abbiamo saputo che era in Efrata, l'abbiamo trovata nei campi di Iàar Entriamo nella sua dimora, prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l'arca della tua potenza I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, i tuoi fedeli cantino di gioia Per amore di Davide tuo servo non respingere il volto del tuo consacrato Il Signore ha giurato a Davide e non ritratterà la sua parola: «Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza e i precetti che insegnerò ad essi, anche i loro figli per sempre sederanno sul tuo trono» Il Signore ha scelto Sion, l'ha voluta per sua dimora «Questo è il mio riposo per sempre; qui abiterò, perché l'ho desiderato Benedirò tutti i suoi raccolti, sazierò di pane i suoi poveri Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, esulteranno di gioia i suoi fedeli Là farò germogliare la potenza di Davide, preparerò una lampada al mio consacrato Coprirò di vergogna i suoi nemici, ma su di lui splenderà la corona» 133 Canto delle ascensioni. Di Davide. che i fratelli vivano insieme E' come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne, che scende sull'orlo della sua veste E' come rugiada dell'Ermon, che scende sui monti di Sion. Là il Signore dona la benedizione e la vita per sempre 134 Canto delle ascensioni. voi tutti, servi del Signore; voi che state nella casa del Signore durante le notti Alzate le mani verso il tempio e benedite il Signore Da Sion ti benedica il Signore, che ha fatto cielo e terra 135 Alleluia. lodatelo, servi del Signore voi che state nella casa del Signore, negli atri della casa del nostro Dio Lodate il Signore: il Signore è buono; cantate inni al suo nome, perché è amabile Il Signore si è scelto Giacobbe, Israele come suo possesso Io so che grande è il Signore, il nostro Dio sopra tutti gli dei Tutto ciò che vuole il Signore, egli lo compie in cielo e sulla terra, nei mari e in tutti gli abissi Fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce le folgori per la pioggia, dalle sue riserve libera i venti Egli percosse i primogeniti d'Egitto, dagli uomini fino al bestiame Mandò segni e prodigi in mezzo a te, Egitto, contro il faraone e tutti i suoi ministri Colpì numerose nazioni e uccise re potenti Seon, re degli Amorrèi, Og, re di Basan, e tutti i regni di Cànaan Diede la loro terra in eredità a Israele, in eredità a Israele suo popolo Signore, il tuo nome è per sempre; Signore, il tuo ricordo per ogni generazione Il Signore guida il suo popolo, si muove a pietà dei suoi servi Gli idoli dei popoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedono hanno orecchi e non odono; non c'è respiro nella loro bocca Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida Benedici il Signore, casa d'Israele; benedici il Signore, casa di Aronne Benedici il Signore, casa di Levi; voi che temete il Signore, benedite il Signore Da Sion sia benedetto il Signore. che abita a Gerusalemme. Alleluia 136 Alleluia. perché eterna è la sua misericordia Lodate il Dio degli dei: perché eterna è la sua misericordia Lodate il Signore dei signori: perché eterna è la sua misericordia Egli solo ha compiuto meraviglie: perché eterna è la sua misericordia Ha creato i cieli con sapienza: perché eterna è la sua misericordia Ha stabilito la terra sulle acque: perché eterna è la sua misericordia Ha fatto i grandi luminari: perché eterna è la sua misericordia Il sole per regolare il giorno: perché eterna è la sua misericordia la luna e le stelle per regolare la notte: perché eterna è la sua misericordia Percosse l'Egitto nei suoi primogeniti: perché eterna è la sua misericordia Da loro liberò Israele: perché eterna è la sua misericordia con mano potente e braccio teso: perché eterna è la sua misericordia Divise il mar Rosso in due parti: perché eterna è la sua misericordia In mezzo fece passare Israele: perché eterna è la sua misericordia Travolse il faraone e il suo esercito nel mar Rosso: perché eterna è la sua misericordia Guidò il suo popolo nel deserto: perché eterna è la sua misericordia Percosse grandi sovrani perché eterna è la sua misericordia uccise re potenti: perché eterna è la sua misericordia Seon, re degli Amorrei: perché eterna è la sua misericordia Og, re di Basan: perché eterna è la sua misericordia Diede in eredità il loro paese; perché eterna è la sua misericordia in eredità a Israele suo servo: perché eterna è la sua misericordia Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: perché eterna è la sua misericordia ci ha liberati dai nostri nemici: perché eterna è la sua misericordia Egli dà il cibo ad ogni vivente: perché eterna è la sua misericordia Lodate il Dio del cielo: perché eterna è la sua misericordia 137 Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre Là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, canzoni di gioia, i nostri oppressori: «Cantateci i canti di Sion!» Come cantare i canti del Signore in terra straniera Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia destra mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia Ricordati, Signore, dei figli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme, dicevano: «Distruggete, distruggete anche le sue fondamenta» Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sbatterà contro la pietra 138 Di Davide. hai ascoltato le parole della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia: hai reso la tua promessa più grande di ogni fama Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra quando udranno le parole della tua bocca Canteranno le vie del Signore, perché grande è la gloria del Signore eccelso è il Signore e guarda verso l'umile ma al superbo volge lo sguardo da lontano Se cammino in mezzo alla sventura tu mi ridoni vita; contro l'ira dei miei nemici stendi la mano e la tua destra mi salva Il Signore completerà per me l'opera sua. Signore, la tua bontà dura per sempre: non abbandonare l'opera delle tue mani 139 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo tu sai quando seggo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieri mi scruti quando cammino e quando riposo. Ti sono note tutte le mie vie la mia parola non è ancora sulla lingua e tu, Signore, gia la conosci tutta Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti Se prendo le ali dell'aurora per abitare all'estremità del mare anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra Se dico: «Almeno l'oscurità mi copra e intorno a me sia la notte nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro; i miei giorni erano fissati, quando ancora non ne esisteva uno Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio se li conto sono più della sabbia, se li credo finiti, con te sono ancora Se Dio sopprimesse i peccatori! Allontanatevi da me, uomini sanguinari Essi parlano contro di te con inganno: contro di te insorgono con frode Non odio, forse, Signore, quelli che ti odiano e non detesto i tuoi nemici Li detesto con odio implacabile come se fossero miei nemici Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri vedi se percorro una via di menzogna e guidami sulla via della vita 140 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide Salvami, Signore, dal malvagio, proteggimi dall'uomo violento da quelli che tramano sventure nel cuore e ogni giorno scatenano guerre Aguzzano la lingua come serpenti; veleno d'aspide è sotto le loro labbra Proteggimi, Signore, dalle mani degli empi, salvami dall'uomo violento: essi tramano per farmi cadere I superbi mi tendono lacci e stendono funi come una rete, pongono agguati sul mio cammino Io dico al Signore: «Tu sei il mio Dio; ascolta, Signore, la voce della mia preghiera» Signore, mio Dio, forza della mia salvezza, proteggi il mio capo nel giorno della lotta Signore, non soddisfare i desideri degli empi, non favorire le loro trame Alzano la testa quelli che mi circondano, ma la malizia delle loro labbra li sommerge Fà piovere su di loro carboni ardenti, gettali nel bàratro e più non si rialzino Il maldicente non duri sulla terra, il male spinga il violento alla rovina So che il Signore difende la causa dei miseri, il diritto dei poveri Sì, i giusti loderanno il tuo nome, i retti abiteranno alla tua presenza 141 Salmo. Di Davide. ascolta la mia voce quando t'invoco Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera Poni, Signore, una custodia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra Non lasciare che il mio cuore si pieghi al male e compia azioni inique con i peccatori: che io non gusti i loro cibi deliziosi Mi percuota il giusto e il fedele mi rimproveri, ma l'olio dell'empio non profumi il mio capo; tra le loro malvagità continui la mia preghiera Dalla rupe furono gettati i loro capi, che da me avevano udito dolci parole Come si fende e si apre la terra, le loro ossa furono disperse alla bocca degli inferi A te, Signore mio Dio, sono rivolti i miei occhi; in te mi rifugio, proteggi la mia vita Preservami dal laccio che mi tendono, dagli agguati dei malfattori Gli empi cadono insieme nelle loro reti, ma io passerò oltre incolume 142 Maskil. Di Davide, quando era nella caverna. Preghiera Con la mia voce al Signore grido aiuto, con la mia voce supplico il Signore davanti a lui effondo il mio lamento, al tuo cospetto sfogo la mia angoscia Mentre il mio spirito vien meno, tu conosci la mia via. Nel sentiero dove cammino mi hanno teso un laccio Guarda a destra e vedi: nessuno mi riconosce. Non c'è per me via di scampo, nessuno ha cura della mia vita Io grido a te, Signore; dico: Sei tu il mio rifugio, sei tu la mia sorte nella terra dei viventi Ascolta la mia supplica: ho toccato il fondo dell'angoscia. Salvami dai miei persecutori perché sono di me più forti Strappa dal carcere la mia vita, perché io renda grazie al tuo nome: i giusti mi faranno corona quando mi concederai la tua grazia 143 Salmo. Di Davide. porgi l'orecchio alla mia supplica, tu che sei fedele, e per la tua giustizia rispondimi Non chiamare in giudizio il tuo servo: nessun vivente davanti a te è giusto Il nemico mi perseguita, calpesta a terra la mia vita, mi ha relegato nelle tenebre come i morti da gran tempo In me languisce il mio spirito, si agghiaccia il mio cuore Ricordo i giorni antichi, ripenso a tutte le tue opere, medito sui tuoi prodigi A te protendo le mie mani, sono davanti a te come terra riarsa Rispondimi presto, Signore, viene meno il mio spirito. Non nascondermi il tuo volto, perché non sia come chi scende nella fossa Al mattino fammi sentire la tua grazia, poiché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te si innalza l'anima mia Salvami dai miei nemici, Signore, a te mi affido Insegnami a compiere il tuo volere, perché sei tu il mio Dio. Il tuo spirito buono mi guidi in terra piana Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, liberami dall'angoscia, per la tua giustizia Per la tua fedeltà disperdi i miei nemici, fà perire chi mi opprime, poiché io sono tuo servo 144 Di Davide. che addestra le mie mani alla guerra, le mie dita alla battaglia Mia grazia e mia fortezza, mio rifugio e mia liberazione, mio scudo in cui confido, colui che mi assoggetta i popoli Signore, che cos'è un uomo perché te ne curi? Un figlio d'uomo perché te ne dia pensiero L'uomo è come un soffio, i suoi giorni come ombra che passa Signore, piega il tuo cielo e scendi, tocca i monti ed essi fumeranno Le tue folgori disperdano i nemici, lancia frecce, sconvolgili Stendi dall'alto la tua mano, scampami e salvami dalle grandi acque, dalla mano degli stranieri La loro bocca dice menzogne e alzando la destra giurano il falso Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, suonerò per te sull'arpa a dieci corde a te, che dai vittoria al tuo consacrato, che liberi Davide tuo servo. Salvami dalla spada iniqua liberami dalla mano degli stranieri; la loro bocca dice menzogne e la loro destra giura il falso I nostri figli siano come piante cresciute nella loro giovinezza; le nostre figlie come colonne d'angolo nella costruzione del tempio I nostri granai siano pieni, trabocchino di frutti d'ogni specie; siano a migliaia i nostri greggi, a mirìadi nelle nostre campagne siano carichi i nostri buoi. Nessuna breccia, nessuna incursione, nessun gemito nelle nostre piazze Beato il popolo che possiede questi beni: beato il popolo il cui Dio è il Signore 145 Lodi. Di Davide. e benedire il tuo nome in eterno e per sempre Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre Grande è il Signore e degno di ogni lode, la sua grandezza non si può misurare Una generazione narra all'altra le tue opere, annunzia le tue meraviglie Proclamano lo splendore della tua gloria e raccontano i tuoi prodigi Dicono la stupenda tua potenza e parlano della tua grandezza Diffondono il ricordo della tua bontà immensa, acclamano la tua giustizia Paziente e misericordioso è il Signore, lento all'ira e ricco di grazia Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza per manifestare agli uomini i tuoi prodigi e la splendida gloria del tuo regno Il tuo regno è regno di tutti i secoli, il tuo dominio si estende ad ogni generazione Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e tu provvedi loro il cibo a suo tempo Tu apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente Giusto è il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere Il Signore è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero Appaga il desiderio di quelli che lo temono, ascolta il loro grido e li salva Il Signore protegge quanti lo amano, ma disperde tutti gli empi Canti la mia bocca la lode del Signore e ogni vivente benedica il suo nome santo, in eterno e sempre 146 Alleluia loderò il Signore per tutta la mia vita, finché vivo canterò inni al mio Dio Non confidate nei potenti, in un uomo che non può salvare Esala lo spirito e ritorna alla terra; in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, chi spera nel Signore suo Dio creatore del cielo e della terra, del mare e di quanto contiene. Egli è fedele per sempre rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie degli empi Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione 147 Alleluia. è bello cantare al nostro Dio, dolce è lodarlo come a lui conviene Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d'Israele Risana i cuori affranti e fascia le loro ferite egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome Grande è il Signore, onnipotente, la sua sapienza non ha confini Il Signore sostiene gli umili ma abbassa fino a terra gli empi Cantate al Signore un canto di grazie, intonate sulla cetra inni al nostro Dio Egli copre il cielo di nubi, prepara la pioggia per la terra, fa germogliare l'erba sui monti Provvede il cibo al bestiame, ai piccoli del corvo che gridano a lui Non fa conto del vigore del cavallo, non apprezza l'agile corsa dell'uomo Il Signore si compiace di chi lo teme, di chi spera nella sua grazia Alleluia. loda il tuo Dio, Sion Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli Egli ha messo pace nei tuoi confini e ti sazia con fior di frumento Manda sulla terra la sua parola, il suo messaggio corre veloce Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina Getta come briciole la grandine, di fronte al suo gelo chi resiste Manda una sua parola ed ecco si scioglie, fa soffiare il vento e scorrono le acque Annunzia a Giacobbe la sua parola, le sue leggi e i suoi decreti a Israele Così non ha fatto con nessun altro popolo, non ha manifestato ad altri i suoi precetti 148 Alleluia. lodatelo nell'alto dei cieli Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, lodatelo, voi tutte, sue schiere Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle Lodatelo, cieli dei cieli, voi acque al di sopra dei cieli Lodino tutti il nome del Signore, perché egli disse e furono creati Li ha stabiliti per sempre, ha posto una legge che non passa Lodate il Signore dalla terra, mostri marini e voi tutti abissi fuoco e grandine, neve e nebbia, vento di bufera che obbedisce alla sua parola monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi, cedri voi fiere e tutte le bestie, rettili e uccelli alati I re della terra e i popoli tutti, i governanti e i giudici della terra i giovani e le fanciulle, i vecchi insieme ai bambin lodino il nome del Signore: perché solo il suo nome è sublime, la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli Egli ha sollevato la potenza del suo popolo. E' canto di lode per tutti i suoi fedeli, per i figli di Israele, popolo che egli ama 149 Alleluia. la sua lode nell'assemblea dei fedeli Gioisca Israele nel suo Creatore, esultino nel loro Re i figli di Sion Lodino il suo nome con danze, con timpani e cetre gli cantino inni Il Signore ama il suo popolo, incorona gli umili di vittoria Esultino i fedeli nella gloria, sorgano lieti dai loro giacigli Le lodi di Dio sulla loro bocca e la spada a due tagli nelle loro mani per compiere la vendetta tra i popoli e punire le genti per stringere in catene i loro capi, i loro nobili in ceppi di ferro per eseguire su di essi il giudizio gia scritto: questa è la gloria per tutti i suoi fedeli 150 Alleluia. lodatelo nel firmamento della sua potenza Lodatelo per i suoi prodigi, lodatelo per la sua immensa grandezza Lodatelo con squilli di tromba, lodatelo con arpa e cetra lodatelo con timpani e danze, lodatelo sulle corde e sui flauti Lodatelo con cembali sonori, lodatelo con cembali squillanti; ogni vivente dia lode al Signore